Frank Hoogerbeets aveva ragione. Il geologo aveva predetto su Twitter il terremoto in Turchia 2 giorni prima che accadesse. C’è un grande dibattito sulla capacità della scienza di prevedere un grande terremoto. Un discorso tornato alla ribalta dopo le devastanti conseguenze dei grandi terremoti che hanno devastato Turchia e Siria. Secondo fonti ufficiali, il numero delle vittime è già salito a più di 1500.
Frank Hoogerbeets. Il nome di questo ricercatore olandese è risuonato nelle ultime ore sui social network. La ragione? Un post sul suo account Twitter del 3 febbraio in cui metteva in guardia da questi movimenti sismici.
“Prima o poi ci sarà un terremoto”
Il cinguettio. Quest’uomo, di cui abbiamo parlato in svariate occasioni (un po’ più sotto ti lasciamo alcuni links), e che secondo la sua biografia su Twitter lavora per il Solar System Geometry Survey (SSGS), ha lanciato l’allarme due giorni prima che accadesse la tragedia: “‘Prima o poi ci sarà un terremoto di ~M 7.5 in questa regione (Turchia centro-meridionale, Giordania, Siria, Libano)”, ha scritto su Twitter.
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Shock dell’utente e spiegazione.
Dopo la valanga di commenti e richieste che ha ricevuto nelle ultime ore, il ricercatore ha spiegato come ha dedotto questo evento:
“Il mio cuore va a tutte le persone colpite dal grande terremoto che ha colpito la Turchia centrale. Come ho detto prima, prima o poi questo sarebbe accaduto in questa regione, simile agli anni 115 e 526. Questi terremoti sono sempre preceduti da una geometria planetaria critica, come abbiamo avuto il 4 e 5 febbraio“.
Hoogerbeets ha anche pubblicato un altro tweet prima del nuovo terremoto di magnitudo 7,5 che ha colpito il sud-est della Turchia:
“Attenzione a possibili ulteriori attività sismiche nella Turchia centrale e nelle regioni vicine. Le scosse di assestamento spesso continuano per un po’ dopo un forte terremoto“.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha fatto appello alla nazione per il terremoto e ammette di non sapere “quanto sarà alto il numero delle vittime”.
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