- Cosa lega davvero Nikola Tesla a Neuralink?
- In che modo Musk ha realizzato la sua visione?
- Il cervello umano può fondersi con l’intelligenza artificiale?
Elon Musk, visionario imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense, ha dichiarato più volte di trarre profonda ispirazione da Nikola Tesla, il celebre inventore del XIX secolo. A tal punto che la sua azienda automobilistica più iconica porta proprio il nome del genio serbo: Tesla Motors. Tuttavia, l’influenza di Tesla va ben oltre il settore automobilistico: secondo molti, avrebbe fornito le fondamenta teoriche alla più recente e audace impresa di Musk, Neuralink.
Neuralink è una startup fondata da Musk con l’obiettivo di creare un’interfaccia diretta tra il cervello umano e i dispositivi digitali. Un’idea che, a prima vista, potrebbe sembrare pura fantascienza. Eppure, le parole pronunciate da Nikola Tesla oltre un secolo fa sembrano profetizzare proprio questo scenario.
“Il mio cervello è solo un ricevitore”: la visione di Tesla nel 1899
Nel 1899, Tesla affermava in un’intervista a Immortality Magazine:
“Il mio cervello è solo un ricevitore. Nell’universo esiste un nucleo da cui otteniamo conoscenza, forza e ispirazione.”
Questa dichiarazione, oggi considerata quasi mistica, rivelava in realtà un’intuizione straordinariamente moderna. Tesla non vedeva il corpo umano come un semplice organismo biologico, ma come una struttura capace di ricevere e trasmettere energia e informazioni, una sorta di antenna naturale.
Questa prospettiva anticipava il concetto di sistema nervoso come rete elettrica vivente, un’idea che oggi è alla base delle moderne neuroscienze e che ha aperto la strada alla creazione di interfacce neurali.
Dalla teoria alla realtà: il cervello umano come rete elettrica
Nel corso del XX secolo, la scienza ha iniziato a confermare le intuizioni di Tesla. Si è compreso che il cervello umano funziona tramite impulsi bioelettrici: ogni neurone genera e trasmette segnali elettrici, che permettono il movimento, la memoria, le emozioni e altre funzioni vitali.
La metafora di Tesla dei “cavi organici” si è trasformata in una descrizione tecnica precisa. Il sistema nervoso centrale è oggi riconosciuto come una vera e propria rete elettrica biologica, composta da miliardi di connessioni sinaptiche. La comprensione e l’interazione con questa rete rappresentano una delle più grandi sfide (e opportunità) della tecnologia contemporanea.
Dalla stimolazione cerebrale profonda a Neuralink: tappe di una rivoluzione
La tecnologia neurale ha iniziato a concretizzarsi negli anni ’90 con l’introduzione dei DBS (Deep Brain Stimulation), dispositivi impiantabili per il trattamento di patologie neurologiche come il Parkinson e l’epilessia.
Altri dispositivi di neurostimolazione hanno permesso di:
- Ridurre il dolore cronico
- Ripristinare funzioni motorie
- Restituire parzialmente la vista a persone cieche, grazie a impianti come l’Argus II, che converte segnali video in impulsi elettrici interpretati dal cervello.
Questi traguardi hanno preparato il terreno per un progetto ancora più ambizioso: Neuralink, che punta a integrare il linguaggio neuronale direttamente nel codice digitale.
Neuralink: la simbiosi tra intelligenza umana e intelligenza artificiale
Fondata nel 2016, Neuralink ha come obiettivo la realizzazione di interfacce cervello-macchina (BCI, Brain-Computer Interfaces) in grado di:
- Registrare l’attività neurale in tempo reale
- Tradurre pensieri in comandi digitali
- Consentire a pazienti paralizzati di muoversi o comunicare
- Offrire nuove modalità di interazione con videogiochi, dispositivi smart e intelligenze artificiali
“Elon Musk”, durante una presentazione ufficiale, ha dichiarato:
“Il nostro obiettivo è ottenere una simbiosi con l’intelligenza artificiale. L’interfaccia cervello-macchina sarà fondamentale per evitare che l’umanità diventi obsoleta.”
Il primo impianto su un essere umano, annunciato nel 2024, è stato un successo: il paziente è stato in grado di muovere un cursore su uno schermo semplicemente pensandolo. Questo traguardo rappresenta solo l’inizio di un futuro in cui mente e macchina saranno sempre più connesse.
Nikola Tesla: il precursore silenzioso della neurotecnologia moderna
Sebbene vissuto in un’epoca in cui il concetto di intelligenza artificiale fosse impensabile, Nikola Tesla immaginava già un mondo in cui le energie invisibili potessero essere canalizzate e amplificate dall’essere umano. La sua convinzione che l’universo sia attraversato da una rete di informazioni ed energia è oggi confermata dai progressi nelle neuroscienze, nella fisica quantistica e nell’ingegneria dei chip neurali.
Neuralink è, a tutti gli effetti, una delle startup più rivoluzionarie del XXI secolo, e la sua esistenza si basa anche sulle idee pionieristiche di Tesla, che continua a ispirare ingegneri, neuroscienziati e imprenditori oltre un secolo dopo la sua epoca.