La ricerca di nuove forme di ghiaccio, che ogni volta assumono una struttura diversa a seconda delle condizioni esterne del processo di congelamento, ha portato i fisici a un punto in cui hanno quasi perso il conto di quante di queste forme esistano.
Due diversi gruppi di ricercatori hanno riferito l’anno scorso di aver ottenuto i tipi di ghiaccio XVIII e XIX, e ora la scienza ha trovato una nuova fase solida dell’acqua. La nuova ‘acquisizione’ ha una struttura cristallina tetragonale ed è stata considerata dai suoi scopritori una forma intermedia o di transizione tra le forme note come ‘ghiaccio VII’ e ‘ghiaccio X’.
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Tuttavia, questa nuova scoperta non si converte automaticamente nella forma XX, invece un articolo pubblicato sulla rivista Physical Review B giovedì scorso le assegna il numero VIIt.
Nel nuovo esperimento, condotto in un laboratorio dell’Università del Nevada a Las Vegas, un campione d’acqua è stato posto su un’incudine tra due lastre diamantate. Il campione è stato spremuto in modo tale che gli atomi nelle molecole si riorganizzassero in diverse disposizioni. Quindi, appena congelato per compressione, il ghiaccio è stato riscaldato con un laser per scioglierlo brevemente, quindi congelato di nuovo in un’altra forma.
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Nella fase iniziale dell’esperimento è stato utilizzato il ghiaccio cubico numero VII, mentre la forma finale (X), che è stata generata ad una pressione tre volte inferiore a quella che gli scienziati
Alcune regioni del mantello terrestre sono esposte a condizioni fisiche simili a quelle applicate all’incudine, fatto che cambia drasticamente l’idea di dove si possa trovare in natura la nuova forma di ghiaccio. Gli autori ipotizzano che l’acqua possa essere trovata in questo stato congelato sia nelle profondità del nostro pianeta che nella crosta e nel mantello superiore di altri pianeti ricchi di acqua, che potrebbero esistere al di fuori del nostro sistema solare e avere condizioni per sostenere la vita.