Terremoti stellari nella Mappa più completa della Via Lattea

La missione di ricognizione Gaia dell’Agenzia spaziale europea (ESA) ha fornito informazioni su quasi 2 miliardi di stelle nella galassia, il che consente di progredire nella creazione della mappa più dettagliata della Via Lattea.

Secondo gli astronomi dell’organismo scientifico, sono stati scoperti terremoti stellari, il “DNA” e altre caratteristiche delle stelle. Per questo è stata utilizzata una tecnica chiamata spettroscopia, che permette di suddividere la luce di questi corpi nei colori che la costituiscono. Il nuovo catalogo include anche stelle binarie, migliaia di asteroidi e lune, oltre a milioni di galassie e quasar al di fuori della Via Lattea.

Tra le scoperte di Gaia ci sono terremoti rilevati su migliaia di stelle. In questo modo si definiscono i movimenti che si verificano sulla superficie di questi corpi e che ne determinano il mutamento di forma. “I terremoti ci insegnano le stelle, in particolare il loro funzionamento interiore. Gaia sta aprendo una miniera d’oro per l’asterosismologia delle stelle massicce”, ha affermato Conny Aerts della KU Leuven University in Belgio, che sta collaborando con il progetto Gaia.

DNA stellare

Un’altra delle scoperte ha a che fare con la formazione delle stelle e, quindi, con la storia della Via Lattea. A tal proposito, la missione AEE consente la creazione della più grande mappa chimica della galassia accoppiata a movimenti 3D.

Secondo la pubblicazione dell’agenzia, alcune stelle contengono più metalli pesanti di altre, il che spiega la loro creazione. Dopo il Big Bang si sono formati solo elementi più leggeri, come idrogeno ed elio, mentre elementi più pesanti, come i metalli, sono stati creati all’interno delle stelle. Quando muoiono, questi metalli vengono rilasciati sotto forma di gas e polvere tra le stelle, da cui ne vengono creati di nuovi. Pertanto, questo processo di creazione e morte porta a un ambiente più ricco di metalli.

Sulla base di ciò, l’AEE definisce quella composizione chimica come il ‘DNA’ che fornisce informazioni sulla sua origine. Inoltre Gaia ha identificato stelle che per la loro composizione provengono da altre galassie.

“La nostra galassia è un bel crogiolo di stelle”, ha detto Alejandra Recio-Blanco, dell’Osservatorio de la Côte d’Azur in Francia e collaboratrice di Gaia. Inoltre, ha assicurato che questa “diversità è estremamente importante” poiché “racconta la storia” della formazione della galassia.

“Rivela i processi di migrazione all’interno della nostra galassia e l’accrescimento di galassie esterne. Mostra anche chiaramente che il nostro Sole e tutti noi apparteniamo a un sistema in continua evoluzione, formato grazie all’assemblaggio di stelle e gas di origini diverse”, ha concluso .

Altri studi presentati dall’ESA sulle scoperte di Gaia offrono un catalogo di stelle binarie che mostra la massa e l’evoluzione di oltre 800 mila sistemi binari.