L’uomo d’affari e filantropo americano Bill Gates crede che un’altra pandemia sia in arrivo e avverte che potrebbe essere causata da un agente patogeno diverso dalla famiglia del coronavirus, come ha espresso venerdì alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco (Germania).
“Avremo un’altra pandemia. La prossima volta sarà un agente patogeno diverso“, ha spiegato Bill Gates, anche se ha precisato che i progressi nella tecnologia medica e gli investimenti dovrebbero aiutare il mondo ad affrontarlo convenientemente.
Il CEO di Microsoft Corporation stima che, dopo due anni di pandemia da covid-19, gli effetti peggiori siano già passati, poiché gran parte della popolazione mondiale ha acquisito un certo livello di immunità.
In questo senso, ritiene che se la gravità dell’emergenza sanitaria è diminuita, è stato grazie alla diffusione della variante omicron, poiché crea un livello di immunità che, assicura, “ha svolto un lavoro migliore nell’aiutare la popolazione rispetto ai vaccini”.
“La possibilità di una malattia grave, che è principalmente associata alla vecchiaia e all’obesità o al diabete, tali rischi sono ora ridotti drasticamente a causa dell’esposizione all’infezione”, ha affermato l’imprenditore, anche se si è rammaricato che è “troppo tardi” per raggiungere l’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di vaccinare il 70% della popolazione mondiale entro la metà di quest’anno.
Cosa propone Bill Gates?
Bill Gates pensa che il mondo dovrebbe sbrigarsi quando si tratta di sviluppare e distribuire vaccini, quindi ha esortato i governi di tutto il mondo a spendere soldi. A suo avviso, ciò sarebbe possibile grazie a ‘piattaforme standardizzate’, inclusa la tecnologia RNA messaggero (mRNA).
“Il costo per essere preparati per la prossima pandemia non è così grande”, ha sottolineato. “Non è come il cambiamento climatico. Se siamo razionali, sì, la prossima volta lo rileveremo presto”, ha aggiunto il filantropo americano.
Attraverso la sua Bill and Melinda Gates Foundation, il magnate ha collaborato con l’organizzazione benefica britannica per la ricerca biomedica, il Wellcome Trust, per donare 300 milioni di dollari alla CEPI (Coalizione per le innovazioni nella preparazione alle epidemie), che ha contribuito a formare il COVAX (COVID-19 Vaccines Global Access), programma internazionale che ha come obiettivo l’accesso equo ai vaccini anti COVID-19.