NEUTRINI COSMICI E ORIGINI DELL’UNIVERSO – Hanno viaggiato alla velocità della luce per decenni, ora gli scienziati li hanno scoperti, qui, sulla Terra, anzi, tra i ghiacci del Polo Sud.

Neutrini provenienti dallo spazio profondo, che potrebbero contribuire a spiegare le origini dell’universo. Particelle che attraversano continuamente la materia, e quindi il pianeta Terra, solitamente senza lasciare traccia.

Un team del laboratorio IceCube Neutrino Detector, il rivelatore di neutrini con oltre 5000 sensori installato in Antartide, ha pubblicato i risultati dello studio sulla rivista Science.

28 particelle subatomiche intergalattiche che si pensa abbiano avuto origine al di fuori del Sistema Solare, probabilmente al di fuori della nostra galassia, la Via Lattea.

Dopo aver identificato le particelle, gli scienziati sperano di poter approfondire la conoscenza del funzionamento di buchi neri, pulsar e altre meraviglie dello Spazio che emettono le particelle subatomiche.

La scoperta dei neutrini al Polo Sud del 2013 è il secondo caso di indivuadazione e osservazione dei neutrini cosmici da parte degli scienziati.

Il precedente risale al 1987, quando un’ondata di particelle provenienti da una supernova della galassia nana denominata Grande Nube di Magellano, raggiunse la Terra. Da allora gli scienziati erano alla ricerca delle particelle subatomiche, che non fossero quelle generate dal Sole né nell’atmosfera della Terra, e l’attesa è stata ricompensata. Analizzando i dati raccolti da IceCube fra il 2010 e il 2012, gli scienziati hanno individuato neutrini ad altissima energia, un’energia pari a più di un milione di volte quella osservata nei neutrini del 1987. Fatto che fa affermare a Francis Halzen, professore dell’University of Wisconisn-Madison e ricercatore capo del progetto IceCube che sia l’inizio di una “nuova era per l’astronomia e l’astrofisica”.