Richiamo volontario per Microsoft Surface Pro

Microsoft ha deciso di richiamare in laboratorio gli alimentatori di alcuni modelli di Surface Pro. Sono state riscontrate alcune problematiche che possono portare al surriscaldamento del dispositivo. L’elevata temperatura provocherebbe “l’improvvisa fusione o carbonizzazione dei componenti”.

Secondo quanto pubblicato dalla rivista Channelnomics, l’azienda di Redmond annuncerà il richiamo volontario nel corso dei prossimi giorni. La procedura riguarderà i Surface Pro, Surface Pro 2 e Surface Pro 3 (nella foto in alto, invece, un modello Surface Pro 4) venduti prima di luglio 2015.

In una nota inviata a ZDNet, Microsoft ha confermato la necessità di sostituire alcuni alimentatori a causa di problematiche di surriscaldamento che possono insorgere durante l’utilizzo. Nella nota diffusa da Microsoft si legge:

Come risultato di danni riportati dai cavi di alimentazione per essere stati avvolti, attorcigliati o schiacciati per un lungo periodo di tempo, una piccola parte di utenti ha riportato problemi con l’alimentatore del Surface Pro. Rilasceremo presto ulteriori dettagli sulle modalità che consentiranno agli acquirenti di ottenere la sostituzione gratuita del cavo“.

L’azienda di Redmond avrebbe dovuto annunciare il programma di sostituzione il prossimo venerdì, ma ha dovuto accelerare i tempi a causa delle indiscrezioni rilasciate nel corso degli ultimi giorni. Un portavoce di Microsoft ha spiegato: “Sarà un richiamo volontario a livello internazionale. Il sito web con tutte le informazioni sul richiamo sarà disponibile online a breve“.

Non è stato chiarito quante siano le unità effettivamente coinvolte dal problema, anche perché Microsoft non ha mai rilasciato numeri precisi sulle vendite dei tablet della linea Surface. L’unico modello a non essere coinvolto dal richiamo volontario è il Surface Pro 4 (nella foto in alto), l’ultima versione del tablet che, a quanto pare, non soffre dei problemi di surriscaldamento che invece affliggono l’alimentatore degli altri Surface Pro. I clienti che hanno acquistato questo articolo, riferisce Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono pregati di non utilizzare il prodotto.