Incendi devastanti in California: la critica a Gavin Newsom e Karen Bass si intensifica
Gli incendi di Palisades e Eaton, che hanno colpito il sud della California, hanno scatenato nuove e forti critiche nei confronti della gestione del governatore Gavin Newsom e della sindaca di Los Angeles, Karen Bass. Questi eventi catastrofici, che hanno causato enormi danni alle abitazioni e alla vita umana, hanno spinto anche l’attore Mel Gibson, uno degli abitanti di Malibu che ha perso la sua villa da 14,5 milioni di dollari, a farsi sentire e a sostenere un nuovo movimento volto a destituire il governatore Newsom.
Mel Gibson e la sua critica alla gestione della crisi
Durante una conferenza stampa organizzata dal gruppo politico SavingCalifornia.vote, Gibson ha definito la risposta delle autorità come un atto di “negligenza criminale“. L’attore, insieme ad altri membri del gruppo, ha accusato Newsom e Bass di incapacità, disinteresse e incuria nella gestione dell’emergenza.
Gibson, che ha perso la sua casa nei devastanti incendi, ha sottolineato come le autorità californiane non abbiano fatto abbastanza per prevenire i disastri e salvaguardare la vita e le proprietà dei cittadini.
Mel Gibson, sollevando polemiche sull’efficacia del governo locale e regionale, ha dichiarato:
“I californiani non contano nulla per loro! Non si preoccupano minimamente di quello che accade alla gente”.
La proposta di destituzione di Gavin Newsom
Il gruppo SavingCalifornia.vote, che sta promuovendo la campagna per la revoca del governatore, ha ricevuto l’approvazione ufficiale per avviare la raccolta delle firme necessarie a indire una elezione di revoca. Secondo quanto riportato da KTLA, il gruppo ha 160 giorni per raccogliere circa 15 milioni di firme, equivalenti al 12% dei voti espressi nelle ultime elezioni per governatore. Randy Economy, presidente del gruppo, ha sottolineato che questo movimento è diverso dai precedenti tentativi di destituire Newsom, in quanto il governatore sarebbe ormai “completamente disconnesso dalle necessità dei californiani“.
Secondo Economy, i disastri come gli incendi, ma anche altre problematiche come la crisi degli senzatetto, l’aumento dei prezzi delle case e la diffusione dell’epidemia di fentanilo, sono solo alcune delle questioni che dimostrano l’incapacità dell’amministrazione di affrontare i veri problemi del paese.
“Questo governatore non ha alcuna consapevolezza della realtà che vivono i californiani. Sta governando malamente uno stato in crisi”, ha dichiarato Economy, facendo eco alle preoccupazioni di molti elettori delusi.
La risposta di Gavin Newsom e i suoi alleati
In risposta alle critiche e alla campagna per la sua destituzione, Gavin Newsom ha reagito con fermezza, definendo l’iniziativa come un tentativo “partitico” che sfrutta la tragedia degli incendi per scopi politici. “Questa volta sono scesi a un livello nuovo, utilizzando le vittime degli incendi di Los Angeles come strumento politico”, ha dichiarato un portavoce del governatore in un comunicato ufficiale.
La stessa amministrazione ha anche sottolineato che l’iniziativa di revoca avrebbe un costo di circa 200 milioni di dollari, somme che potrebbero essere invece destinate a migliorare la preparazione e la risposta alle emergenze. Un articolo pubblicato dal San Francisco Chronicle ha criticato la logica di questa campagna, definendola costosa e priva di uno scopo chiaro. Il giornale ha anche osservato che l’idea di sostituire Newsom con un governatore ad interim per un anno potrebbe non risolvere i problemi reali che il sistema californiano sta affrontando.
Gli incendi di Palisades e Eaton: devastazione e morte
Gli incendi di Palisades e Eaton, scoppiati il 7 gennaio, hanno devastato il sud della California, distruggendo migliaia di abitazioni e infrastrutture. Secondo i dati di Cal Fire, l’incendio di Palisades ha bruciato 9.490 ettari, distruggendo 6.833 case e attività commerciali, mentre l’incendio di Eaton ha consumato 5.674 ettari, danneggiando 9.418 strutture. In totale, i due incendi hanno causato la morte di 29 persone, un tragico bilancio che ha suscitato indignazione per la gestione della situazione.
Mel Gibson, che ha vissuto in prima persona il dolore e la perdita, ha parlato della sua frustrazione per la mancanza di una risposta tempestiva da parte delle autorità. “Non ci sono scuse per questa cattiva gestione e per il fallimento nel prevenire ciò che tutti sapevano sarebbe successo”, ha dichiarato l’attore, che ha perso la sua residenza a Malibu. Gibson ha anche accusato Newsom e Bass di essere consapevoli dei rischi ma di non aver fatto nulla per prevenirli.
Mel Gibson come attivista e critico del governo californiano
Non è la prima volta che Mel Gibson si fa sentire in ambito politico. L’attore, noto per il suo impegno a favore della libertà di espressione, è stato nominato “ambasciatore speciale” per Hollywood dall’ex presidente Donald Trump, insieme ad altre figure del cinema come Jon Voight e Sylvester Stallone. In questo ruolo, Gibson ha sostenuto incentivi fiscali per l’industria cinematografica e ha criticato aspramente le politiche di Newsom, che secondo lui non sono riuscite a fermare l’emorragia di produzioni cinematografiche da California.
Gibson ha anche dichiarato che, nonostante le difficoltà che sta attraversando il suo stato, ha deciso di rimanere in California. “Molte persone se ne sono andate, ma se tutti se ne vanno, cosa succederà alla California?”, ha riflettuto l’attore in un’intervista. Concludendo, Gibson ha espresso la sua determinazione a lavorare con Trump per affrontare le sfide che Hollywood e i californiani stanno vivendo.
La situazione in California continua a destare preoccupazione, con molteplici voci critiche che chiedono un cambiamento nella gestione dello stato, mentre il governatore Newsom e i suoi sostenitori cercano di difendersi dalle accuse e di minimizzare le conseguenze politiche e sociali di questi disastri.