GeoGuessr è un videogioco online in cui i giocatori devono cercare di indovinare la posizione di un’immagine basandosi sui dettagli che appaiono in essa. Parliamo, ad esempio, della lingua di un cartellone pubblicitario, della nazionalità della targa di un’auto o di un tipo specifico di pianta. In caso di indovinare, l’utente ottiene medaglie e diversi tipi di ricompense nel suo profilo. Questo è il gioco che ha ispirato tre studenti dell’Università di Stanford a sviluppare un modello di intelligenza artificiale (IA) che consente di geolocalizzare qualsiasi immagine con un grado di precisione piuttosto elevato.
Il suo nome è PIGEON (Predicting Image Geolocations o, in italiano, “previsione della geolocalizzazione tramite immagine”) e si trova ancora in una fase molto precoce di sviluppo, ma i suoi primi risultati possono già essere letti su arXiv.
PIGEON è stato addestrato, al momento, con poco più del 10% delle immagini utilizzate da GeoGuessr (circa 400 mila), anche se è vero che i suoi creatori lo stanno ancora arricchendo. Una volta introdotte, l’algoritmo, che è stato sviluppato a partire dallo strumento di connessione testo-immagine CLIP di OpenAI, studia tutti i dettagli presenti nell’immagine.
In questo modo, può prevedere la posizione in cui è stata scattata la fotografia. Ma non solo quello. Anche la data e il clima. Nello studio si può vedere un esempio. Dopo aver studiato un’immagine specifica, PIGEON afferma che “è stata scattata nella regione di Cabo Este in Sudafrica”, “guardando a nord” e “nel mese di dicembre”.
Come dicono i suoi autori, con un ulteriore sviluppo, lo strumento potrebbe essere molto utile per localizzare droni o veicoli autonomi se in qualche momento perdono la connettività. Anche per monitorare la biodiversità di luoghi specifici.
Utilità e controversie
La precisione con cui PIGEON IA è riuscito a individuare il paese in cui si trova l’immagine è stata del 91,96%. Inoltre, il 40,36% delle previsioni si è trovato a meno di 25 chilometri dalla posizione esatta della fotografia. Questi numeri potrebbero sembrare bassi, ma nelle mani di una big tech o con finanziamenti sufficienti, potrebbero migliorare in modo esponenziale.
In ogni caso, dal punto di vista della sicurezza e della privacy, solleva molte domande. Ad esempio, l’algoritmo potrebbe determinare dove è stata scattata una foto pubblicata su Facebook o Instagram e, di conseguenza, la posizione dell’autore, anche se non l’ha rivelata nella sua pubblicazione. Potrebbe anche diventare un’arma di sorveglianza di massa. Questi sono i motivi per cui i suoi creatori non hanno alcuna intenzione di commercializzare questa IA né renderla accessibile agli utenti. Almeno per il momento…