La World Organization for International Relations (WOIR) lancia l’allarme: se non saranno presto implementate azioni significative i cambiamenti climatici saranno una minaccia ancora più seria che potrebbe portare ad una disruzione per l’intera società. «La soglia limite potrebbe già essere raggiunta nel 2040» puntualizza Emilia Lordi-Jantus, Segretario Generale della World Organization for International Relations.
Dal continuo crescente scioglimento delle calotte polari all’aumento costante del livello del mare, le prove sono schiaccianti: il cambiamento climatico è una realtà che sembra ormai essere inarrestabile. «Ma l’attuale degrado ambientale ed il conseguente aumento delle temperature ci mostrano che esiste anche una forte e complessa correlazione tra clima/ambiente e stabilità sociale ed economica» sostiene la World Organization for International Relations (WOIR).
In effetti, lo sviluppo sostenibile e l’eradicazione della povertà sono profondamente vincolati con il cambiamento climatico e sempre più spesso dietro ai conflitti che attanagliano il mondo vi è proprio il peggioramento delle condizioni di vita e della scarsa disponibilità alimentare causata dai cambiamenti climatici e dalla gestione sconsiderata delle risorse naturali.
Se non si farà molto di più per ridurre al minimo l’impatto dei cambiamenti climatici, avverte la WOIR, la temperatura media della superficie del pianeta aumenterà ancora di 4-5 gradi centigradi entro questo secolo e si verificheranno cambiamenti climatici violenti ed improvvisi che potrebbero essere disruttivi per l’intera la società. Il livello del mare si alzerà ulteriormente e molte città costiere si ritroveranno sommerse.
«È dunque necessario agire subito e per vincere questa sfida è assolutamente essenziale ottenere il più ampio sostegno pubblico: senza azioni più significative la soglia limite potrebbe già essere raggiunta nel 2040» afferma Emilia Lordi-Jantus, Segretario Generale della World Organization for International Relations, l’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali.
«Nessun Paese da solo può risolvere questo problema, ma sappiamo che tutti insieme ce la possiamo fare. Dobbiamo sforzarci di più e far sì che i governi sappiano che l’intera società è preoccupata e si aspetta dei cambiamenti» aggiunge Emilia Lordi-Jantus, già funzionaria dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e del Programma Alimentare Mondiale (WFP), nonché membro fondatore della World Organization for International Relations (WOIR) nel 1978.
«Le decisioni che verranno prese quest’anno condizioneranno indubbiamente i prossimi 24 anni. Dobbiamo assolutamente decarbonizzare i sistemi energetici mondiali, dobbiamo fermare completamente la deforestazione, dobbiamo limitare la crescita disorganizzata ed insostenibile delle città e dobbiamo produrre la quantità di cibo necessaria per nutrire una popolazione in continua crescita» conclude per Emilia Lordi-Jantus.