Svolgere regolarmente attività fisica almeno due volte alla settimana è associato a un minor rischio di insonnia, secondo uno studio pubblicato su BMJ Open. I partecipanti che mantenevano un livello costante di attività fisica nel corso di dieci anni avevano meno probabilità di soffrire di insonnia rispetto a coloro che variavano la propria routine di allenamento.
È importante non solo iniziare a fare esercizio fisico, ma anche mantenere una costante frequenza nel tempo per beneficiare appieno degli effetti positivi sull’insonnia. Questo studio conferma la relazione tra attività fisica e sonno di qualità, sottolineando l’importanza della costanza e della regolarità nell’esercizio fisico per favorire un riposo adeguato.
L’insonnia è riconosciuta come il disturbo del sonno più diffuso. L’insonnia non trattata comporta un pesante carico per i pazienti e per la società. L’esercizio fisico è proposto come un trattamento non farmacologico sicuro, economico e accessibile. Secondo quanto risulta all’autore, questa è la prima revisione sistematica che indaga sugli effetti positivi dell’esercizio fisico sul sonno concentrandosi esclusivamente su studi controllati che coinvolgono soggetti con problemi di sonno e che seguono le linee guida nazionali.
Attraverso una sintesi narrativa, questa revisione si è proposta di individuare se l’esercizio fisico migliora gli esiti del sonno oggettivo e soggettivo per le persone con insonnia. Cinque articoli includenti partecipanti con disturbo d’insonnia, e sei articoli includenti partecipanti con sintomi d’insonnia sono stati identificati attraverso ricerche sui database e valutati in base alla misura di valutazione degli studi clinici. È emerso che le terapie basate sull’esercizio fisico hanno portato a miglioramenti nella qualità del sonno soggettivo per le persone con disturbo d’insonnia e sintomi d’insonnia.
Tuttavia, l’esercizio fisico ha migliorato solo misure soggettive e oggettive della continuità del sonno (latenza del sonno e efficienza del sonno) per le persone con sintomi d’insonnia, con una riduzione della latenza del sonno che è stato l’effetto più costantemente osservato tra gli studi. La affidabilità dei risultati significativi è ridotta da limitazioni metodologiche. Vengono fornite raccomandazioni per migliorare la qualità delle ricerche future.
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