Astronauti NASA: 278 giorni sulla ISS senza compenso extra

Astronauti della NASA costretti a rimanere 278 giorni in più sulla Stazione Spaziale Internazionale senza compensi extra

Gli astronauti della NASA Suni Williams e Butch Wilmore hanno dovuto prolungare la loro permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per un totale di 278 giorni in modo del tutto imprevisto, a causa di un guasto alla loro navetta spaziale. Nonostante l’imprevisto e le difficoltà fisiche che ne sono derivate, come la perdita di massa ossea, i due astronauti non hanno ricevuto alcun tipo di pagamento aggiuntivo.

Una missione straordinaria, ma senza compenso extra

La lunga permanenza nello spazio rappresenta una sfida unica per gli astronauti, che affrontano difficoltà fisiche significative dovute all’assenza di gravità. La perdita di massa ossea, uno degli effetti più gravi della permanenza prolungata nello spazio, è uno dei principali problemi con cui devono fare i conti gli astronauti. Tuttavia, nonostante i notevoli sacrifici, né WilliamsWilmore hanno ricevuto compensi extra o indennità straordinarie per il tempo in più trascorso a bordo della ISS.

La loro situazione è stata trattata come un normale viaggio di lavoro governativo, che prevede un rimborso giornaliero piuttosto modesto di circa cinque dollari al giorno. Oltre al loro stipendio annuale, che si aggira intorno ai 152.258 dollari, i due astronauti hanno ricevuto un modesto importo aggiuntivo di circa 1.430 dollari per il periodo extra trascorso nello spazio.

Il costo umano della vita nello spazio

La vita nello spazio comporta molteplici sfide, non solo fisiche ma anche psicologiche, e l’impatto di una permanenza prolungata sulla ISS è ben noto tra gli esperti del settore. Gli astronauti devono affrontare non solo le difficoltà legate all’ambiente, ma anche la lontananza dalla Terra, dalle proprie famiglie e da una vita quotidiana normale. Nonostante tutto ciò, la NASA non prevede compensi extra per queste situazioni straordinarie, trattando il tutto come una missione di routine, senza un riconoscimento economico speciale.

La notizia, che è stata riportata dal quotidiano The New York Times, solleva interrogativi su come venga trattato il lavoro degli astronauti e su come vengano ripagate le sfide straordinarie legate alla vita nello spazio. Sebbene la missione spaziale rappresenti un’opportunità unica e prestigiosa, è evidente che non tutto ciò che riguarda il lavoro spaziale è compensato adeguatamente.