Un documento declassificato ha rivelato che almeno 10mila persone sono morte nel massacro di Tiananmen in Cina. Un telegramma inviato dall’ambasciatore britannico a Pechino, il giorno dopo il massacro, ha come fonte un membro del Gabinetto della Cina.
Almeno 10mila persone sono morte nel massacro di Tiananmen a Pechino, la capitale della Cina conosciuta anche come Beijing, nel giugno 1989. Precedenti calcoli facevano riferimento ad un numero compreso tra 200 e 2700 vittime. L’ultima rivelazione è emersa da un documento della diplomazia britannica recentemente declassificato e che ha pubblicato il sito web di Hong Kong HK01.
Nel telegramma declassificato viene detto anche: “Le truppe dell’Esercito 27 hanno ordinato di sparare alla folla (civili e soldati di altre squadroni) prima di investirli con i loro veicoli blindati“.
Le proteste di piazza Tiananmen si sono verificate tra il 15 aprile e il 4 giugno 1989. Tra i partecipanti principali c’erano studenti e intellettuali che sostenevano che il governo era molto repressivo e per i lavoratori che non erano soddisfatti delle riforme economiche dell’allora presidente Deng Xiaoping.