Chi era Tullio De Mauro e cosa diceva sull’analfabetismo funzionale?

Tullio De Mauro (nato il 31 marzo 1932, Torre Annunziata – morto il 5 gennaio 2017, Roma) è stato uno dei più eminenti linguisti italiani, noto per il suo impegno nella promozione della lingua italiana e per le sue analisi critiche sullo stato dell’alfabetizzazione nel nostro paese. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto ruoli di rilievo, tra cui la presidenza della Società di Linguistica Italiana e della Società di Filosofia del Linguaggio, nonché la direzione della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci. (fonte: it.wikipedia.org)

L’analfabetismo funzionale: una piaga sociale

De Mauro ha dedicato particolare attenzione al fenomeno dell’analfabetismo funzionale, definendolo come l’incapacità di comprendere e utilizzare efficacemente la lingua scritta e parlata nella vita quotidiana. Secondo le sue ricerche, solo il 20% della popolazione adulta italiana possiede le competenze minime necessarie per orientarsi nella società contemporanea. Il restante 80% presenta difficoltà significative nella lettura, scrittura e comprensione di testi, con un 5% che non riesce nemmeno a decifrare lettere o cifre. (fonti: ilsole24ore.com, flcgil.it, lanazione.it)

Le cause e le conseguenze

De Mauro ha individuato diverse cause alla base di questo fenomeno, tra cui la regressione delle competenze linguistiche con l’età, la mancanza di una cultura diffusa della lettura e dell’informazione, e l’insufficiente attenzione delle istituzioni educative. Ha sottolineato che l’analfabetismo funzionale non è solo un problema educativo, ma anche una questione sociale e politica, poiché limita la capacità dei cittadini di comprendere e partecipare attivamente alla vita democratica. (fonte: it.pearson.com)

Le soluzioni proposte

Per contrastare l’analfabetismo funzionale, De Mauro ha suggerito interventi mirati a diversi livelli: (fonte: laredazione.net)

  • Educazione familiare e scolastica: promuovere la lettura fin dall’infanzia e sviluppare competenze linguistiche solide nelle scuole.
  • Formazione continua: offrire opportunità di aggiornamento e apprendimento per gli adulti, al fine di mantenere e potenziare le loro capacità linguistiche.
  • Politiche culturali: favorire la diffusione della cultura e dell’informazione, rendendo l’accesso alla conoscenza più equo e inclusivo. (fonte: treccani.it)

De Mauro ha concluso che l’analfabetismo funzionale rappresenta una vera e propria emergenza sociale, che richiede un impegno collettivo per garantire a tutti i cittadini gli strumenti necessari per vivere pienamente nella società contemporanea.

La sua eredità continua a influenzare il dibattito sull’educazione e sulla cultura in Italia, stimolando riflessioni e azioni concrete per affrontare le sfide dell’analfabetismo funzionale.