“Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro“, recita un aforisma di Eduardo De Filippo. Le qualità del caffè con i suoi benefici sono stati al centro dell’ultima ricerca condotta presso la University of Colorado School of Medicine Aurora. Lo studio ha evidenziato ancora una volta che bere caffè potrebbe proteggere da ictus e da scompensi cardiaci, problemi oggi sempre più diffusi nel mondo e responsabili di tanti decessi.
Gli esperti hanno analizzato con un algoritmo i dati dello studio Framingham – ampio studio epidemiologico di lunga durata – e scoperto l’associazione tra consumo di caffè e ridotto rischio di scompenso cardiaco e ictus.
Lo studio in questione, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che è stato presentato gli scorsi giorni in occasione delle Scientific Sessions 2017 della Heart Association che si svolgono fino a mercoledì in California, presso Anaheim, rappresenta quindi un’ulteriore conferma che bere caffè non fa male: basta non esagerare.