Spagna caldo e vento: Catalogna vive il peggior incendio in due decenni.

Un incendio boschivo nella regione della Catalogna, nel nord-est della Spagna, ha raso al suolo circa 5500 ettari di bosco. Circa 350 vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte nell’estinzione delle fiamme per cercare di controllare il perimetro dell’incendio, che nel primo pomeriggio di giovedì continua incontrollato.

Le alte temperature che segnano i termometri in questi primi giorni d’estate in Spagna complicano il lavoro di estinzione. Secondo il ministro dell’Interno del governo autonomo della Catalogna, Miquel Buch, è il “peggior incendio in due decenni” nella zona.

Buch stesso ha spiegato che l’incendio ha la forma di una lingua e che le operazioni di estinzione dividono la loro azione su due fronti. La sinistra, che spera di fermare l’avanzata delle fiamme quando raggiungono una strada provinciale vicina (il cosiddetto C-12); e la parte destra, il cui lato meridionale costituisce “la zona più critica”.

In questo momento, 90 equipaggi di terra dei Vigili del fuoco e 15 forze aeree, tra cui ci sono i bombardieri, gli elicotteri di comando, gli aerei di sorveglianza e di attacco e gli aliscafi del Ministero dell’Agricoltura, cercano di controllare l’avanzata dell’incendio.

Infine, per il ministro degli Interni regionale sono 20 mila gli ettari di boschi in pericolo. La situazione è tale che “non si può parlare di incendio sotto controllo o in estinzione”, dicono le autorità locali costrette a evacuare alcuni residenti.

La storica e pericolosa ondata di calore che sta soffrendo in Spagna e in mezza Europa è un altro avvertimento lanciato da Gaia che non possiamo continuare così. Nel prossimo futuro questo sarà sempre più consueto e i record continueranno a essere polverizzati.