Le forti siccità e le alte temperature hanno causato un’ondata di incendi boschivi in diversi paesi nel mondo, causando enormi danni all’ambiente.
In effetti, l’incendio che affligge l’Amazzonia del Brasile è durato più di due settimane ed è stato il più grande degli ultimi cinque anni. Ad oggi, oltre 34 mila focolai di fuoco sono stati registrati in agosto e oltre 500 mila ettari sono stati rasi al suolo.
Questo è un grosso problema non solo per le popolazioni aborigene della regione o per gli abitanti delle città vicine, ma anche per le migliaia di specie di animali che popolano queste foreste. Inoltre, gli scienziati stimano che l’Amazzonia produce fino al 20% dell’ossigeno che respiriamo.
Incendi in Spagna
La Spagna è stata anche tra le vittime del fuoco finora nel 2019. L’incendio nell’isola Gran Canaria che ha resistito agli sforzi per spegnerlo ha provocato la costruzione di 10.000 ettari di foreste e quasi 10.
Incendi in Siberia
Anche le regioni settentrionali della Siberia sono state colpite dagli incendi boschivi. Lì, oltre 2,7 milioni di ettari sono stati ingoiati dalle fiamme originate da centinaia di focolai.
Incendi in Messico
Un altro luogo che ha subito le conseguenze di un incendio boschivo è la riserva naturale di Sian Ka’an in Messico, dove circa 2500 ettari sono stati bruciati dalle fiamme. Anche le isole greche non riuscirono a sfuggire alla furia del fuoco, come nel caso dell’Eubea.
Sebbene in quest’ultimo caso il fuoco sia stato premeditato, la siccità ha contribuito notevolmente alla sua propagazione. Questo fattore è stato decisivo nell’Amazzonia brasiliana, dove non vi è stata pioggia per 90 giorni.
L’elenco non finisce qui: Germania, Stati Uniti, Portogallo, Indonesia, Francia e Madagascar sono solo alcuni dei paesi che sono stati colpiti quest’estate, che si è rivelato particolarmente caldo.
Questa serie di eventi potrebbe indicare l’impatto negativo del cambio climatico causato dall’attività umana.