IL CARNEVALE PIÙ ANTICO della tradizione siciliana rischia in questo 2013 di essere bloccato dagli operai dell’indotto Fiat di Termini Imerese.

Il Carnevale Termitano ha avuto inizio domenica 3 febbraio e si svolgerà fino a martedì 12 febbraio con sfilate di carri allegorici, musica, dolci tipici della Sicilia e balli in maschera, come vuole la tradizione sin dal 1876.

Ma quest’anno, sull’organizazzione delle iniziative, tantissime ed elencate nel sito ufficiale del Carnevale Termitano, pesa la protesta degli operai dell’indotto Fiat di Termini Imerese. I sindacati dei lavoratori hanno dichiarato l’intenzione di bloccare la sfilata dei carri che dovrebbe svolgersi sabato 9 e domenica 10 febbraio, l’ultimo fine settimana del Carnevale 2013.

A Termini Imerese si trovava lo stabilimento Fiat più a sud dell’Italia, che dalla chiusura della fabbrica, nel gennaio 2012, ha visto gli operai dell’indotto disoccupati e senza la possibilità di usufruire della cassa integrazione. Ora i circa 400 ex operai Fiat chiedono che il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e le parti sociali, firmino l’accordo-quadro che dia almeno accesso agli ammortizzatori sociali, come è stato fatto per gli impiegati Fiat licenziati.

Intanto, per il Carnevale 2013, in questa Italia che si barcamena come può tra elezioni politiche in arrivo e difficoltà crescenti nel quotidiano dei cittadini, spread e crisi economica saranno i temi principali dei carri allegorici del Carnevale Termitano. Carri realizzati dai maestri artigiani della cartapesta, e che speriamo di veder sfilare tra coriandoli e clima di festa nel prossimo fine settimana, il ché vorrebbe dire che, come promesso dal Governo la scorsa settimana durante l’incontro a Palazzo d’Orleans, gli operai Fiat hanno raggiunto l’obiettivo dell’accordo per l’accesso agli ammortizzatori sociali.
Lo slogan del Carnevale Termitano 2013: “su le maschere!” ma, si intende, solo dopo aver assolto ai propri compiti e ai propri impegni.