La prevenzione rimane la strategia più efficace per mantenere in efficienza l’impianto idraulico domestico, evitando costi di riparazione e disagi.
Gestire correttamente lo smaltimento degli scarti domestici è fondamentale per evitare problemi idraulici e danni ambientali. Tra gli errori più comuni vi è quello di gettare nel lavandino alimenti e sostanze che possono causare intasamenti e compromissioni del sistema di scarico. Ecco la lista aggiornata dei sette elementi da non buttare mai nel lavandino, con indicazioni su come riconoscere e risolvere un eventuale blocco.
Gli alimenti e prodotti da non versare nel lavandino
I fondi di caffè rappresentano uno dei principali nemici del buon funzionamento dello scarico. Sebbene sembrino innocui, tendono ad accumularsi formando un tappo compatto che rallenta il flusso dell’acqua. È consigliabile smaltirli nei rifiuti organici o riutilizzarli come fertilizzante naturale per le piante, una pratica ecologica e utile.
I detersivi e i prodotti per la pulizia, specialmente quelli contenenti candeggina e ammoniaca, non devono essere versati nel lavandino. Oltre a danneggiare le tubature, questi composti chimici possono causare gravi danni all’ambiente, contaminando le acque reflue e rendendo inefficace il trattamento delle acque.
La farina, a contatto con l’acqua, crea una sostanza gelatinosa che aderisce alle pareti delle tubazioni, favorendo l’accumulo di residui e l’ostruzione progressiva. Questo fenomeno è simile a quanto avviene durante la preparazione degli impasti in cucina.
I gusci d’uovo, anche se ridotti in piccoli pezzi, si combinano con grassi e oli formando un composto denso che può bloccare significativamente i tubi. La prassi corretta è gettarli sempre nei rifiuti indifferenziati o organici.
Gli alimenti ricchi di fibre, come bucce di patate, scarti di broccoli e pasta cotta, possono intrappolarsi negli angoli delle tubature. Col tempo, questa deposizione può creare ostruzioni difficili da rimuovere senza l’intervento di un idraulico.

Il grasso, specialmente quello derivante dalla cottura di carni e fritti, solidifica rapidamente una volta raffreddato e aderisce alle pareti interne dei tubi, causando intasamenti seri. Anche l’uso di acqua calda non sempre risolve il problema, poiché il grasso si sposta e si deposita in altre zone del sistema di scarico.
I farmaci sono particolarmente pericolosi se gettati nello scarico domestico, poiché i componenti chimici contenuti possono contaminare le acque potabili e naturali. Gli impianti di depurazione non riescono a eliminarli completamente, con rischi ambientali elevati. È fondamentale smaltirli attraverso farmacie o centri di raccolta specializzati.
Come riconoscere e intervenire in caso di lavandino otturato
I segnali di uno scarico intasato sono generalmente chiari: l’acqua defluisce lentamente o ristagna nel lavandino. Ignorare questi segnali significa rischiare un blocco totale, con conseguenze più costose e disagevoli.
Per intervenire, si possono adottare diverse soluzioni pratiche:
- Utilizzo di sgorganti liquidi: indicati per intasamenti comuni, sono in grado di sciogliere residui di sapone, capelli e grassi superficiali.
- Rimedi naturali fai-da-te: una miscela di bicarbonato di sodio, aceto e acqua calda può aiutare a rimuovere parzialmente le ostruzioni, anche se non sempre in modo definitivo.
- Sturalavandini manuale: efficace per liberare rapidamente il passaggio, ma spesso sposta l’ingorgo più in profondità senza eliminarlo completamente.
Conoscere e rispettare la lista delle sostanze da non gettare nel lavandino è un piccolo gesto che fa la differenza per la salute delle nostre tubature e dell’ambiente.