La Corte di appello della Figc ha reso pubbliche le motivazioni della clamorosa sentenza, a campionato in corso, dei 15 punti di penalizzazione alla Juventus per il caso delle plusvalenze.
“La Juventus ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione“. L’illecito, “vista la documentazione proveniente dai dirigenti” del club “con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture“.
La Corte di appello federale della Figc, leggi il testo integrale della sentenza qui, ha ammesso la richiesta della Procura di revocazione del processo plusvalenze per la Juventus, “di fronte ad un quadro dei fatti radicalmente diverso per l’impressionante mole di documenti giunti dalla Procura della Repubblica di Torino che ha evidenziato l’intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori“.
“Per quanto riguarda la sanzione, la Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus“.
Fatture corrette a penna
“Diventano rilevanti le operazioni di nascondimento operate da alcuni dirigenti della Juventus che si sono spinte sino ad intervenire correggendo “a penna” le fatture ricevute dalla controparte per non far emergere la natura permutativa dell’operazione compiuta (evidenze contenute nel file n. 733488 trasmesso alla Procura federale dalla Procura della Repubblica di Torino)“.
E gli le altre squadre della Serie A?
Nei fatti nuovi che hanno portato alla riapertura del processo sportivo per le plusvalenze “non sussistono evidenze dimostrative specifiche per le altre società“. I giudici sportivi hanno infatti ritenuto che “nei fatti nuovi sopravvenuti non sussistono evidenze dimostrative specifiche che consentano di sostenere l’accusa e tanto meno appare possibile sostenere che vi sia stata una sistematica alterazione di più bilanci“.
Il Libro Nero di Paratici
C’è poi un elenco delle circostanze più gravi secondo la Corte, in particolare il famoso “libro nero” di Fabio Paratici:
“Costituisce un elemento oggettivo non equivocabile. Tanto più tenuto conto della circostanza (e vi si tornerà oltre più diffusamente) che scopo del processo sportivo non è, evidentemente, inferire la consumazione di eventuali fattispecie di illecito a carattere penalistico. Oggetto di giudizio è solo la violazione delle norme sportive: nello specifico, dell’art. 4, comma 1 e dell’art. 31, comma 1. Rilevantissime sono poi le intercettazioni telefoniche o ambientali (e le acquisizioni documentali) citate dalla Procura federale“.
Il commento dell’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo
L’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, a Gr Parlamento ha parlato della situazione plusvalenze:
“Difficile pensare che la Juventus sia l’unica responsabile di un sistema di plusvalenze che in realtà purtroppo, è diffuso non solo in Italia ma a livello internazionale. Ad oggi è difficile da comprendere, visto che le plusvalenze in linea di massima si fanno in due“.
“Siamo all’interno di un sistema e dobbiamo rispettarne tutte le regole, anche gli organismi che lo giudicano. Leggeremo in maniera attenta le motivazioni prima di esprimere un giudizio. Non credo che il problema sia la struttura della Giustizia sportiva quanto di un sistema di regole. Quello che tutti vorremmo è una consapevolezza che è un tema a livello mondiale che deve essere disciplinato“.
“Il mio invito è alla Fifa per individuare dei principi da applicare in maniera certa, da spiegare al pubblico intero. Quando ci saranno le norme potranno essere rispettate da tutti in maniera chiara“.