Addio a Michael Madsen: il volto iconico del cinema di Quentin Tarantino muore a 67 anni

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  • Chi era davvero Michael Madsen?
  • Perché è stato così legato a Tarantino?
  • Quali film lo hanno reso una leggenda del cinema pulp?

Michael Madsen morto a 67 anni: il cinema perde una delle sue icone pulp

Michael Madsen, attore simbolo del cinema americano e collaboratore storico di Quentin Tarantino, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Malibù nella mattina di giovedì 3 luglio. Aveva 67 anni. A confermare la notizia è stato un portavoce dello sceriffo della contea di Los Angeles, che ha riferito a The Hollywood Reporter che l’attore è stato trovato privo di sensi dagli agenti intervenuti dopo una chiamata al 911 e dichiarato morto alle ore 8:25.

La sua agente, Liz Rodriguez (EMR Media Entertainment), ha specificato che la causa del decesso sarebbe un arresto cardiaco.

Il sodalizio tra Michael Madsen e Quentin Tarantino

Il legame professionale tra Michael Madsen e Quentin Tarantino è uno dei più celebri del cinema contemporaneo. L’attore ha recitato in cinque film su undici del regista: dall’esordio Le Iene (1992), dove interpretava il sadico Mr. Blonde, fino a Kill Bill: Vol. 1 e 2, The Hateful Eight e C’era una volta a… Hollywood.

Secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, Tarantino avrebbe anche offerto a Madsen il ruolo di Vincent Vega in Pulp Fiction, parte poi andata a John Travolta, che rilanciò la sua carriera. Madsen rifiutò per onorare un impegno con Donnie Brasco (1997), dove interpretò Sonny Black al fianco di Johnny Depp.

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Chi era Michael Madsen: tra cinema e poesia

Nato a Chicago il 25 settembre 1957, Madsen ha iniziato la sua carriera teatrale allo Steppenwolf Theatre sotto la guida di John Malkovich. Con oltre 340 film all’attivo, la sua presenza magnetica lo ha reso uno degli attori più riconoscibili di Hollywood.

Il suo personaggio più iconico resta quello di Mr. Blonde in Le Iene, rimasto nella memoria collettiva per la cruda scena della tortura accompagnata dal brano Stuck in the Middle with You. Ma Madsen è stato anche Budd in Kill Bill, Joe Gage in The Hateful Eight, e lo sceriffo Hackett nella serie immaginaria Bounty Law citata in C’era una volta a… Hollywood.

Oltre l’attore: poeta, fotografo, padre

Michael Madsen non era solo un attore caratterista. Era anche un poeta pubblicato, apprezzato per una scrittura viscerale e profonda. Il suo prossimo libro, Tears for My Father: Outlaw Thoughts and Poems, con prefazione di Tarantino, era atteso per l’anno prossimo. Lo stesso regista scrive: “Il vero viaggio di Michael nella scrittura è quello di un uomo che riflette sul significato della mascolinità in un mondo che l’ha dimenticata.”

Fotografo talentuoso e padre di sette figli, Madsen era segnato dalla perdita del figlio Hudson, morto tragicamente nel 2022. Viveva una vita privata discreta e profondamente umana. In un’intervista del 2018 dichiarò: “La gente ha sempre pensato che fossi davvero come i personaggi che interpretavo. Ma io sono solo un padre, un marito. Quando non lavoro, sono a casa in pigiama con mio figlio.”

Una carriera tra noir, cult e B-movie

Nel corso degli anni, Madsen ha preso parte a film diventati cult generazionali, tra cui The Doors, Thelma & Louise, Mulholland Falls e Donnie Brasco. Ha recitato anche in blockbuster come Free Willy, La morte può attendere (James Bond) e Species. Spesso, come lui stesso ammetteva, accettava film minori per “pagare il mutuo”, senza mai rinunciare alla sua autenticità.

La sua carriera è stata contraddistinta da una presenza scenica intensa, “maschia”, spesso associata al ruolo del duro, ma con un’anima fragile e malinconica, ben visibile nei suoi scritti e interviste.

Una leggenda del cinema pulp che resterà eterna

Madsen lascia un’eredità fatta di ruoli iconici, ma anche di umanità complessa e autentica. Nato in una famiglia operaia – padre pompiere e madre documentarista vincitrice di un Emmy – era anche fratello dell’attrice Virginia Madsen, candidata all’Oscar.

Il suo avvocato e amico, Perry Wander, ha dichiarato: “Michael era uno dei più grandi attori americani. Sullo schermo sembrava un macho, ma nella vita era un uomo dolce e sensibile.”

Michael Madsen era molto più di una semplice comparsa nel panorama hollywoodiano. Era un attore scomodo, viscerale, intenso, che ha saputo incarnare il lato oscuro e poetico dell’America cinematografica. Con la sua morte, se ne va un pezzo di quel cinema pulp capace di mescolare violenza e bellezza, sangue e poesia, whisky e malinconia.