ISLANDA – A causa della crisi economica che sta colpendo l’Islanda, la catena americana degli hamburger e del fast food più famosa del mondo, la McDonald’s, ha deciso di chiudere tutti i suoi ristoranti nel paese. Dopo il caso della Bolivia (dove fu costretta a chiudere anche la Coca-Cola) la McDonald’s costretta a chiudere anche in Islanda questa volta a causa della crisi economica, dove la Lyst, la società che gestisce il franchising della catena di fast food, ha ammesso che pur avendo una grande richiesta, i guadagni non permettono il mantenere aperta la catena nel paese.
La situazione finanziaria è contraddittoria perché quasi tutti i prodotti utilizzati per la preparazione del cibo nella catena McDonald’s “devono” essere importati dalla Germania, che, insieme alla svalutazione della corona islandese, fa sì che i costi quasi raddoppiano una volta arrivati nel paese.
“Non ha senso. Un chilo di cipolla, importata dalla Germania, è l’equivalente del pagare una bottiglia di buon whisky“, ha detto l’imprenditore proprietario della Lyst, il quale adesso progetta di convertire i tre rami del McDonald’s che era in Islanda per aprire ristoranti che servono cibi preparati con prodotti locali.
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