Sappiamo come sia possibile generare in automatico testi sugli argomenti più disparati, testi che possono essere utilizzati per creare pubblicità, fare presentazioni o definire la struttura di un testo. È uno strumento molto utile, ma se stai pensando di utilizzare qualcosa del genere per creare articoli su Internet in due minuti, ripensaci.
Da un lato abbiamo il fatto che nessuna Intelligenza Artificiale in grado di sostituire un editore o un giornalista, e dall’altro abbiamo la sanzione che si può ricevere da Google, azienda che sa rilevare molti contenuti automatici e che non lo promuoverà sul resto.
John Mueller di Google afferma che quel tipo di contenuto è considerato spam ed è molto definito nelle linee guida per i webmaster del motore di ricerca. Ha parlato dell’argomento in un recente Hangout in risposta a una domanda sugli strumenti di scrittura di GPT-3 AI.
Il problema è che molte volte i sistemi di Google non sono in grado di rilevare tutti i contenuti generati dall’IA senza l’aiuto di revisori umani. Google penalizza anche i testi che mescolano parole, quelli che cercano solo sinonimi di altri testi o quelli che fanno traduzioni dirette di altri testi.
Poiché Google non è in grado di rilevare automaticamente tutti i contenuti digitati automaticamente, la posizione è: “se vediamo che qualcosa viene generato automaticamente, allora il team webspam può sicuramente agire su di esso”.
Ciò che è chiaro è che la generazione di contenuti è un dato di fatto e che molte persone la utilizzeranno per riempire Internet di lunghi articoli privi di significato. Ma alla lunga, come è sempre successo, prevarrà il contenuto unico e digerito dall’uomo.
È molto utile utilizzare l’IA per identificare tendenze emergenti, generare riepiloghi di articoli, verificare fatti e analizzare dati, ma c’è un limite da definire, e per questo non c’è niente di meglio che ricorrere al vecchio buon senso.