Tecnologia

Google, dopo Huawei a rischio anche Xiaomi?

Dopo che il problema tra Google e Huawei molti sono preoccupati che possa accadere la stessa cosa con l’altra gigantesca compagnia asiatica Xiaomi.

Molti si chiedono cosa possa accadere alla gigantesca cinese Xiaomi dopo le polemiche generate tra Google e Huawei negli Stati Uniti. Dal momento che Donald Trump e il suo governo potevano dire un clamoroso no a Huawei e firmare un decreto per vietare il marchio nel paese costringendo varie società, tra cui Google, a porre il veto alle relazioni con la gigantesca compagnia cinese, sorge la domanda: accadrà la stessa cosa con Xiaomi?

Ricordiamo che questo marchio è uno dei più venduti nel mercato cinese e ha anche avuto una crescita esponenziale che ha già ufficialmente raggiunto il mercato nordamericano, europeo e infine quello latino-americano.

Google, dopo Huawei a rischio anche Xiaomi?

Dopo la polemica che Huawei ha generato in tutto il mondo, dà da pensare che altri marchi di origine cinese possano correre lo stesso pericolo. Se pensiamo al caso di Xiaomi, azienda che ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni, è abbastanza difficile che possano accadere la stessa situazione della loro concorrente.

Ciò è dovuto principalmente al fatto che, sebbene la società sia una delle più vendute nel gigantesco mercato interno del gigante asiatico, la sua penetrazione in altri mercati non è stata così forte rispetto a quanto ottenuto da Huawei.

Tuttavia, questo non significa che siano una piccola marca rispetto a quelli della proprietà di Ren Zhengfei, ma che Xiaomi è riuscita a mantenere un “profilo più basso” quando si è trattato di cercare la conquista di nuovi mercati in tutto il mondo.

Xiaomi e la sua politica di basso profilo.

Ecco perché, dal momento che la sua politica di marketing e l’ingresso in nuovi mercati è stata leggermente più intelligente, può chiaramente trarre vantaggio dall’attuale situazione di Huawei.

Inoltre, negli Stati Uniti questo marchio viene venduto, ma non attraverso gli operatori in modo ufficiale, ma per accedervi è necessario acquistarli tramite acquisti su Internet. Quindi è molto difficile considerare questo marchio come “pericoloso” dal governo di Donald Trump. Tanto meno che Google possa vietargli l’uso di Android.

Infine, qualunque cosa accada tra Huawei e Google, Xiaomi non subirebbe lo stesso destino se continuasse con questa politica di entrare nei vari mercati mantenendo il profilo basso, cercando di ottenere nuovi utenti attraverso questo metodo più lento, ma sicuro.

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