L’Italia ha registrato ieri una contrazione economica record durante il secondo trimestre dell’anno dopo che la spesa e gli investimenti delle famiglie sono crollati durante il blocco causato dalla quarantena per la pandemia coronavirus. A marzo l’Italia, che ricordiamo essere stato il primo in Europa ad essere stato colpito dal covid-19, ha istituito misure di quarantena per fermare l’avanzata della pandemia durata oltre due mesi.
Il PIL è diminuito del 12,8% nel secondo trimestre rispetto al periodo precedente e del 17,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, afferma l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat).
Questa contrazione è peggiore di quella prevista a luglio, quando l’agenzia di statistica aveva stimato che tra aprile e giugno il calo sarebbe stato del 12,4%. Durante i primi tre mesi del 2020, l’economia italiana si è ridotta del 5,4%.
L’aumento del calo nel secondo trimestre è spiegato dalla diminuzione della spesa delle famiglie dell’11,3% rispetto al primo trimestre e dal crollo delle esportazioni, che hanno raggiunto il 26,4%, afferma l’Istat. L’Istituto di statistica ha inoltre evidenziato tendenze negative per il valore aggiunto nei principali settori produttivi, tra cui agricoltura, industria e servizi.
Gli esperti economici ritengono che quest’anno l’Italia subirà la peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale e il calo del PIL potrebbe essere compreso tra l’8 e il 14%.