Scienze / Ambiente

Civiltà Aliene estinte: il futuro dell’umanità nello spazio

Nel corso dei 13,8 miliardi di anni trascorsi dall’esplosione primordiale, potrebbero essersi verificate molte tragedie di civiltà aliene prima dell’apparizione dell’uomo. Nel nostro universo, molti pianeti abitabili potrebbero essere circondati da detriti stellari. La nostra stella, il Sole, è un fenomeno tardivo e alla fine morirà come molte altre stelle prima di essa.

Le stelle hanno una “zona abitabile” in cui la vita potrebbe esistere, e gli astrobiologi ritengono che le stelle simili al Sole siano i principali candidati per la ricerca di vita simile a quella sulla Terra. La stella più vicina al Sole, Proxima Centauri, potrebbe avere un pianeta nella sua zona abitabile, ma potrebbe aver perso la sua atmosfera. Questo potrebbe spiegare perché viviamo vicino a una stella rara come il Sole invece di una stella nana più comune come Proxima Centauri.

Il famoso astrofisico Avi Loeb spiega in un suo recente articolo, che tra un miliardo di anni il Sole diventerà abbastanza luminoso da far evaporare gli oceani sulla Terra, mentre tra 7,6 miliardi di anni diventerà una gigante rossa inglobando l’attuale orbita terrestre. Durante questa fase, l’umanità potrebbe trasferirsi su una struttura spaziale artificiale e utilizzare reattori nucleari per lasciare il sistema solare quando il Sole diventerà una nana bianca. Inoltre, viene sollevata la questione se una civiltà extrasolare che si estingue emetta segnali che non riceveremmo sulla Terra, sottolineando l’importanza della cooperazione nell’esplorazione spaziale per la sopravvivenza.

Avi Loeb evidenzia la possibilità di individuare sonde extraterrestri che potrebbero essere state inviate da civiltà disperate ad esplorare lo spazio tra le stelle. Le agenzie militari e di spionaggio sarebbero le prime a notare oggetti insoliti vicino alla Terra, mentre gli astrofisici potrebbero ignorarli.

L’Osservatorio del Progetto Galileo dell’Università di Harvard sta utilizzando l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini di oggetti nel cielo al fine di identificare possibili fenomeni anomali extraterrestri. Sperano di pubblicare i risultati nei prossimi mesi e aumentare la quantità di dati a loro disposizione.

Avi Loeb inoltre ha avuto una conversazione con David Grusch, che ha testimoniato riguardo ai programmi governativi segreti per il recupero e l’ingegneria inversa di veicoli spaziali extraterrestri. Sperano che eventuali prove vengano condivise in futuro con gli scienziati, in modo che l’umanità possa imparare dagli esseri sopravvissuti interstellari per prepararsi a un futuro in cui la Terra potrebbe non essere più abitabile.

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