SALUTE NEWS – “Ho deciso di essere felice perché fa bene alla mia salute“, recita una frase celebre di Voltair. Probabilmente anche lui mangiava le bacche di alkekengi o alchechengi o alchechengio, una pianta di origini orientali, ma che sta progressivamente arrivando anche sulle nostre tavole. Dovrebbe essere parte integrante nella nostra alimentazione: andiamo a scoprire il perchè.
Come si mangiano le bacche di alkekengi.
L’unica parte commestibile della pianta perenne dell’Alkekengi matura in genere da settembre fino a novembre ed ha la forma di una piccola ciliegia. Il gusto ricorda quello del lampone o quello del pomodoro. Dalle bacche si può ricavare un’ottima marmellata. Si possono mangiare da sole o aggiunte alle insalate. Se seccate leggermente si possono mettere sott’aceto o in salamoia. Vengono preparate candite o ricoperte di cioccolato fondente.
I benefici delle le bacche di alchechengi.
Oltre a essere un alimento molto gustoso e saporito, l’alchechengi è un frutto ricchissimo di vitamine in particolare di vitamina C.
Grazie alla grande quantità di acido citrico, è un ottimo reintegratore nonché un buon antiossidante. Si segnala, inoltre, anche un alto livello di tannini e mucillagini: per questo l’alchechengi ha anche proprietà astringenti e diuretiche, qualità già note in erboristeria. Senza contare che gli stessi acidi sono perfetti per prevenire la formazione di nuovi calcoli renali, nonché aiutano a disciogliere quelli già esistenti all’interno delle nostre vie urinarie.
Ancora una volta, quindi, un prodotto della natura spesso sottovalutato che, come ci ricorda Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, può essere un prezioso alleato della nostra salute.