Obsolescenza programmata dei cellulari che invece potrebbero durare di più

Obsolescenza programmata dei cellulari che invece potrebbero durare di più.

Calze che si rompono al primo utilizzo, lampadine con una durata di solo 1000 ore e lavatrici che funzionano per poco più di cinque anni. L’obsolescenza programmata interessa prodotti di più settori, tra cui spiccano tessuti, elettrodomestici e anche gli smartphone, che in molti casi rallentano e iniziano a bloccarsi solo un paio d’anni dopo averli acquistati.

“Assolutamente tutti i produttori di telefoni cellulari lo praticano proprio ora. Quando il telefono rallenta o alcune app non funzionano, l’utente inizia a pensare che sia normale “, afferma Benito Muros, presidente della Fondazione per l’energia sostenibile e l’innovazione senza obsolescenza programmata (Feniss). Attualmente la vita di un telefono, dice, è di due anni. Successivamente, è normale che inizia a dare problemi e Muros spiega che la sua riparazione può costare fino al 40% di quello che varrebbe la pena acquistarne uno nuovo. “Se l’obsolescenza programmata non esistesse, un cellulare avrebbe una vita utile di 12 o 15 anni”, dice.

Da Wikipedia: “L’obsolescenza programmata o pianificata in economia industriale è una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato”, obbligando praticamente l’utente a spendere ulteriori soldi per comprare un nuovo prodotto.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha imposto una multa di cinque milioni di euro a Samsung e un altro di 10 milioni di euro ad Apple per obbligare i propri clienti a eseguire aggiornamenti software che rallentano i telefoni cellulari. Entrambe le società sono state accusate dall’autorità di effettuare “pratiche commerciali sleali” che hanno causato “gravi disfunzioni [nei dispositivi] e ridotto significativamente il loro funzionamento, accelerando così la loro sostituzione con prodotti più recenti”.

Queste multe rappresentano un inizio per parlare dell’obsolescenza programmata. Ma questa somma non è nulla per queste aziende. Apple ha guadagnato 16.040 milioni di euro solo nel quarto trimestre del 2014, l’anno in cui è uscito iPhone 6, che è il dispositivo per il quale ha ricevuto la multa.

Anche la famosa giornalista Milena Gabanelli si era occupata del grave caso di obsolescenza programmata.

https://www.youtube.com/watch?v=TAPxwq-gcLY