Amar Bharati nel 1973 decise di dedicare la sua vita alla divinità indù ‘Shiva’. Per mostrare la sua dedizione, ha alzato il braccio destro e da allora non l’ha più abbassato.
Fino al 1973, Amar Bharati era un uomo sposato con tre figli che lavorava in una piccola banca locale in India. Da allora, lo stesso uomo ha deciso di rinunciare alla sua umile vita per il bene della pace nel mondo e in particolare di dedicarsi alla divinità indù Shiva. Per dimostrare la sua dedizione, Bharati ha deciso di alzare la mano destra in aria e da allora non l’ha più abbassata.
Amar Bharati: il mistico indiano che ha un braccio alzato da 49 anni. Primi anni dolorosi
Il determinato Bharati trascorse i primi due anni del viaggio provando un forte dolore, ma a un certo punto il dolore si placò e alla fine perse ogni sensibilità al braccio. Alcuni sostengono che poiché la circolazione sanguigna nella sua mano destra è stata completamente interrotta, non sarà mai in grado di abbassarla, mentre altri affermano che in realtà può ancora abbassare il braccio se lo desidera, ma sceglie di non farlo ideologicamente.
Incredibile: da quasi 50 anni un monaco alza il braccio per chiedere la pace nel mondo. Problemi fisici innescati
“Se provi ad abbassare la mano di Bharati, gli causerai un vero dolore, non fisico ma spirituale, perché crede che il suo eterno saluto promuova la pace nel mondo“, ha spiegato uno dei suoi conoscenti. Un altro ha affrontato il problema e ha spiegato che anche fisicamente c’è un problema nell’abbassare il braccio poiché la cartilagine del gomito si è seccata e quindi qualsiasi movimento può rompere l’articolazione.
In una precedente intervista al sito di notizie History of Yesterday, Bharati ha detto:
“Non chiedo molto. Perché combattiamo i nostri figli l’uno contro l’altro? Perché c’è così tanto odio e inimicizia tra di noi? Voglio solo che tutti gli indiani e il mondo intero vivano in pace l’uno con l’altro”.
Shiva è il terzo dio del triumvirato indù. Il triumvirato è composto da tre dei che sono responsabili della creazione, del mantenimento e della distruzione del mondo. Gli altri due dei sono Brahma e Vishnu.
Brahma è il creatore dell’universo, mentre Vishnu è il suo preservatore. Il ruolo di Shiva è quello di distruggere l’universo per crearlo di nuovo.
Gli indù credono che i loro poteri di distruzione e ricreazione siano usati anche adesso per distruggere le illusioni e le imperfezioni di questo mondo, aprendo la strada a un cambiamento benefico. Secondo la credenza indù, questa distruzione non è arbitraria, ma costruttiva. Pertanto, Shiva è visto come la fonte sia del bene che del male ed è considerato colui che combina molti elementi contraddittori.