Il nuovo supercomputer Frontier presso l’Oak Ridge National Laboratory (ORNL) del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha ottenuto il ranking più alto come il più veloce al mondo nella lista TOP500 lunedì con una performance di 1102 exaflop. Il sistema è diventato il primo a raggiungere un livello di prestazioni di calcolo senza precedenti noto come exascale, ovvero una soglia di quintilioni di calcoli al secondo.
Teoricamente, Frontier è in grado di raggiungere una potenza massima di 2 exaflop, il che significa che è fino a 10 volte più potente del Summit, l’attuale supercomputer di ORNL.
“Frontier sta inaugurando una nuova era dell’informatica exascale per risolvere le più grandi sfide scientifiche del mondo”, ha affermato il direttore dell’ORNL Thomas Zacharia. “Questa pietra miliare fornisce solo un’anteprima dell’impareggiabile capacità di Frontier come strumento per la scoperta scientifica“, ha aggiunto.
Il supercomputer si è anche classificato al primo posto nella classifica Green500, che valuta l’uso di energia e l’efficienza dei sistemi di supercalcolo disponibili in commercio, con una prestazione di 62,68 gigaflop per watt.
Secondo i suoi creatori, Frontier “consentirà agli scienziati di sviluppare tecnologie di vitale importanza per la sicurezza energetica, economica e nazionale del Paese, aiutando i ricercatori ad affrontare problemi di importanza nazionale impossibili da risolvere solo cinque anni fa”.
Il supercomputer ha 74 armadi, ciascuno del peso di 3,6 tonnellate. Inoltre, ha più di 9400 CPU e 37 mila GPU e 700 petabyte di spazio di archiviazione.
Per raffreddare l’impianto vengono movimentati circa 22.000 litri d’acqua ogni minuto. In termini di consumo energetico, l’impianto in cui si trova Frontier utilizza 40 megawatt, equivalenti a quanto richiedono circa 30 mila abitazioni. Beh, non proprio il massimo in ambito di risparmio energetico…