Il mondo del calcio è in lutto. Sinisa Mihajlovic è morto questo pomeriggio all’età di 53 anni. Lo storico ex calciatore e allenatore lottava contro la leucemia dal luglio 2019 e, come sottolinea il Corriere dello Sport, “lo ha fatto fino all’ultimo minuto senza riuscire nell’impresa di salvargli la vita”.
L’ultima apparizione pubblica del serbo è avvenuta all’inizio di dicembre, per la presentazione di un libro. Da calciatore ha vestito le maglie di Borovo, Vojvodina, Stella Rossa, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Era un grande difensore, ma i suoi gol (molti dei quali su punizione) sono indelebili. Ne ha segnati quasi 100 nelle sue 563 partite da professionista e il 13 dicembre 1998 ha fatto la storia della Serie A, diventando il primo giocatore capace di segnare una tripletta su punizione diretta, durante Lazio-Sampdoria (5-2).
Ha iniziato la carriera da allenatore nel 2006 all’Inter, da secondo, ed è stato sulle panchine di Bologna, Catania, Fiorentina, Serbia, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona e ancora Bologna, che lo ha licenziato il 6 settembre dopo aver collezionato tre pareggi. e due sconfitte nelle prime cinque giornate di Serie A. Nel 2015 ha avuto il coraggio di lanciare nella porta del Milan un giovanissimo Gigio Donnarumma (aveva appena 16 anni), iniziando così la carriera di portiere.
Da quando è iniziata la sua battaglia contro la leucemia, da diversi mesi allena il Bologna da lontano. La malattia è tornata prepotentemente lo scorso marzo, come aveva riconosciuto pubblicamente il tecnico: “Queste malattie sono bastarde, ci sono segnali che possa tornare”.
La famiglia ha confermato la triste notizia con un comunicato:
“La moglie Arianna e i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipote Violante, la madre Vikyorija e il fratello Drazen, annunciano nel loro dolore la morte ingiusta e prematura del loro Marito esemplare, padre, figlio e fratello, Sinisa Mihajlovic. Un uomo unico e uno straordinario professionista, disponibile e gentile con tutti. Con coraggio ha lottato contro una terribile malattia, ringraziamo i medici e gli infermieri che lo hanno seguito in questi anni, con affetto e rispetto, in particolare Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il professor Alessandro Rambaldi e il dottor Luca Marchetti. Sinisa sarà sempre con noi, viviamo con l’amore che ci ha dato”.
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