La chirurgia maxillo-facciale è una specialità che copre un campo piuttosto ampio, offrendo una risposta chirurgica a una serie di problematiche estetiche e funzionali che interessano il viso, il cranio, il collo, la mandibola, la bocca e la mascella.
In particolare, il chirurgo maxillo-facciale interviene in seguito ad eventi come traumi facciali e malformazioni o in presenza di qualsiasi tipo di alterazione della struttura e dello scheletro facciale.
Si tratta di una branca medico-chirurgica altamente specializzata, in cui sono richieste competenze specifiche, esperienza, una profonda conoscenza dell’anatomia facciale, oltre a un’elevata padronanza di tecniche chirurgiche particolari ed avanzate. Il chirurgo maxillo-facciale si occupa di ripristinare il corretto funzionamento e posizionamento delle parti che compongono la faccia, attraverso interventi che hanno al contempo finalità funzionali ed estetiche.
Le circostanze che richiedono l’intervento di un chirurgo maxillo-facciale sono molteplici, ad esempio dimensioni e forme non ottimali delle ossa facciali, oppure il trattamento di fratture della mascella o della mandibola.
Allo stesso modo, vi si può ricorrere per ricostruire parti del volto compromesse da malattie o infortuni, oppure per riparare chirurgicamente delle malformazioni congenite come il labbro leporino.
In ogni caso, è fondamentale rivolgersi a un professionista di grande esperienza, come per esempio il Dottor Gianpaolo Tartaro, che svolge interventi di Chirurgia Maxillo-Facciale da oltre 20 anni, proponendo un approccio personalizzato per ogni paziente, con cui andare a favorire sempre anche un rapporto di fiducia.
La risposta della chirurgia maxillo-facciale ai traumi facciali
Tra i principali interventi di chirurgia maxillo-facciale ci sono le chirurgie di risoluzione dei traumi facciali.
Si tratta di alterazioni che si verificano in seguito a un incidente o a un infortunio, quest’ultimo una situazione piuttosto comune in alcuni ambiti specifici come lo sport praticato a livello agonistico o amatoriale.
In molte discipline il volto è particolarmente esposto e vulnerabile ai traumi, i quali possono avere un impatto estetico e funzionale dell’atleta alterandone le ossa nasali, la forma del cranio o le ossa orbitali.
In questi casi, il chirurgo maxillo-facciale può intervenire in caso di frattura del naso, dell’orbita, dello zigomo, della mandibola o della mascella, partendo da una corretta diagnosi e proponendo una strategia chirurgica personalizzata.
Al contempo, lo specialista non deve trascurare il rapporto umano con il paziente, instaurando un clima di fiducia e spiegando in modo chiaro e comprensibile il percorso da intraprendere, affinché il paziente sia consapevole del tipo di chirurgia da sostenere e abbia delle aspettative realistiche sui risultati dell’intervento.
Ad esempio, in caso di frattura del naso il chirurgo maxillo-facciale deve innanzitutto identificare il tipo di frattura, attraverso un esame completo e obiettivo, per essere in grado di proporre il giusto trattamento per ogni circostanza.
La tecnica chirurgica utilizzata dallo specialista dipende dalla diagnosi e dalla gravità della frattura nasale.
In presenza di frattura molto gravi del naso, invece, il professionista potrebbe indicare la necessità di sottoporsi a una settoplastica o una chirurgia settorinoplastica funzionale ricostruttiva, qualora il trauma abbia causato non solo danni estetici ma anche funzionali.
Le soluzioni della chirurgia maxillo-facciale alle malformazioni congenite del volto
Un altro ambito d’applicazione della chirurgia maxillo-facciale sono le malformazioni congenite facciali, anomalie legate allo sviluppo e una crescita non ottimale delle ossa facciali, dei tessuti molli del volto e della testa.
Tali alterazioni possono manifestarsi già durante la gravidanza, ad ogni modo sono diagnosticate nella fase di sviluppo del bambino, distinguendosi in deformità (possono essere causate dal parto o una forte compressione del feto nell’utero) e malformazioni (sono in genere errori genetici che alterano lo sviluppo di tessuti e organi).
La chirurgia maxillo-facciale fornisce risposte concrete a una serie di anomalie congenite facciali, tra cui difetti della mascella, labioschisi, palatoschisi e anomalie dell’orecchio. Ad esempio, la labioschisi, anche nota come labbro leporino, può manifestarsi in forma lieve e colpire solo i tessuti molli del labbro superiore, oppure colpire la dentatura o la struttura osseo-cartilaginea delle fosse nasali, causando un danno funzionale oltre che estetico, in quanto il bambino avrà difficoltà nella deglutizione e sarà maggiormente esposto al rischio di malattie respiratorie.
In caso di labbro leporino il chirurgo maxillo-facciale può intervenire già entro i primi sei mesi di vita del piccolo, realizzando la ricostruzione dei muscoli e della pelle del labbro superiore in modo non invasivo, poiché utilizza i tessuti locali senza la necessità di prelevarli da altre parti del corpo.
Ovviamente, la correzione di anomalie congenite cranio facciali richiede il supporto dei genitori e la presenza di un chirurgo maxillo-facciale altamente qualificato, per minimizzare i disagi per il bambino e garantire una risposta chirurgica personalizzata e in grado di assicurare il massimo benessere psicofisico per il paziente