Tra i prestiti maggiormente richiesti al giorno d’oggi, sia da lavoratori dipendenti che da pensionati, figura senza dubbio la cessione del quinto, facile da ottenere in caso di necessità improvvise. Viene chiamata così perché la modalità di restituzione prevede rate mensili che non debbano mai superare il 20% delle entrate al netto delle tasse: un quinto, per l’appunto.
Ciò consente di garantirsi un piano di ammortamento assolutamente sostenibile che preserva sia l’erogatore del prestito che il richiedente da eventuali criticità. Sono molti gli istituti di credito che offrono la possibilità di richiederlo e, come si può evincere sulla pagina https://www.cessionedelquintofacile.com/ del portale omonimo, sono dislocati in tutta Italia, da nord a sud.
Cessione del quinto: caratteristiche e vantaggi
I soggetti che possono fare richiesta di cessione del quinto, come accennato, sono sia i lavoratori che abbiano un contratto regolare da dipendente che i pensionati. Della prima categoria fanno parte dipendenti pubblici e privati, seppure con alcune differenze: chi restituisce il prestito, infatti, è lo stesso datore di lavoro che si premura di trattenerlo dallo stipendio ogni mese. Mentre le garanzie richieste a un dipendente statale sono minime, quindi, per una società potrebbero essere maggiori.
Innanzitutto occorre presentare il proprio TFR, che sarà un’ulteriore assicurazione di estinzione del debito (o di restituzione di parte di esso) nella malaugurata ipotesi vi sia un licenziamento; proprio per questo, è anche necessario che il lavoratore abbia maturato almeno tre anni di anzianità. Poi, nel caso di ditte con pochi dipendenti, potrebbero verificarsi controlli ulteriori al fine di monitorarne la stabilità.
Un lavoratore con contratto a tempo indeterminato non avrà problemi di tempistiche per quanto concerne la restituzione, mentre per chi lavori a tempo determinato, il consolidamento del debito dovrà avvenire entro la scadenza stessa del rapporto. Con questi presupposti, rimangono fuori dalla possibilità di inoltrare tale domanda i lavoratori autonomi e i titolari di partita iva.
Un pensionato, infine, non dovrà fare altro che presentare il proprio certificato di pensionamento e saranno enti previdenziali come l’INPS o l’INPDAP a procedere con la restituzione mensile delle rate.
A ogni categoria di richiedente, inoltre, viene chiesto anche di stipulare una polizza assicurativa che possa tutelare l’istituto di credito sia dal rischio di perdita del lavoro che dal rischio di evento funesto. In quest’ultimo, spiacevole caso, la tutela è in realtà duplice perché mette al riparo la famiglia del richiedente da pignoramenti o altri tipi di rivalsa per l’estinzione del debito. La compagnia assicurativa, a quel punto, avrà l’onere di occuparsi della restituzione della cifra rimanente.
Con la cessione del quinto si possono richiedere tra i 5 e i 50 mila euro, anche se vengono spesso valutate persino cifre maggiori a seconda dei casi. I tassi d’interesse rimangono stabili, così da non modificare la cifra mensile stabilita e le rate sono diluite nel tempo da un minimo di 5 anni a un massimo di 10. Ovviamente, è contemplata anche l’estinzione anticipata del debito, il che comporterà automaticamente il ricalcolo vantaggioso dei tassi.
Oltre alla convenienza e alla facilità di richiesta, la cessione del quinto è anche ottenibile in tempi relativamente brevi, consentendo di avere liquidità senza lunghe attese. Grazie alle garanzie di datori di lavoro, enti convenzionati, nonché alla stipula della polizza, anche determinate categorie come i protestati e i cattivi pagatori possono richiederla. In molti casi, poi, questo prestito viene richiesto proprio a consolidamento di debiti preesistenti, così da ridurre le rate a una sola, certamente più sostenibile.