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Sono i primi anni novanta, e la scena è questa: ci sono Marlon Brando e Michael Jackson intorno allo stesso tavolo per una cena a Neverland. Siamo nei primi anni novanta. La casa è è quella da fiaba della pop star alla periferia di Santa Barbara in California.

I due personaggi famosi hanno trascorso il pomeriggio condividendo segreti. Brando ha promesso di insegnare a Michael Jackson a suonare. L’altro fa il favore di insegnargli a ballare e sta mettendo tutto, nonostante l’enormità del attore. I due sono amici, tra le altre cose, del figlio di Marlon Brando, Miko, che lavora già come autista per Jackson, ma questo “gioco” per insegnare i rispettivi lavori li ha resi ancora più intimi.

La cena. Brando va oltre e chiede a Jackson il suo rapporto con il padre, il suo orientamento sessuale, i suoi interessi verso i molti giovani che l’attore attraversa le strade di Neverland. “Ero convinto che Michael fosse gay, ma quella notte ho avuto la chiara impressione che avesse davvero a che fare con la storia dei bambini”, dice Brando.

La divulgazione è contenuta in una dichiarazione giurata, pubblicata nel 1994, l’anno in cui l’attore è stato contattato dai magistrati americani che hanno indagato sulle accuse di pedofilia contro Jackson.

In effetti, il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles aveva sentito parlare della “relazione speciale” tra il grande cantante e l’icona del film.

Oggi, la storia viene raccontata con tutti i suoi dettagli nell’episodio di un podcast realizzato da Brandon Ogbor “TelephoneStories: The Trials of Michael Jackson“, in programma da domenica sul sito Luminary. Brando rivela ai magistrati che dopo una cena a Neverland si persuase che Jacko poteva avere avuto qualcosa a che fare con quei ragazzini che si vedevano nella villa della pop star.

Brandon Ogborn, uno dei produttori del podcast è entrato in possesso di una copia della dichiarazione giurata di Marlon Brando, datata 14 marzo 1994, la cui veridicità è stata verificata con uno dei due giudici istruttori Lauren Weis. Quest’ultima ha indagato su Jackson durante i suoi 23 anni presso il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, ed è ora giudice della contea.