Scandalo nel mondo del ciclismo. Rohan Dennis, campione del mondo di ciclismo a cronometro nel 2018 e nel 2019, è stato arrestato in Australia e considerato dagli investigatori il principale sospettato dell’omicidio di sua moglie, Melissa Hoskins, anch’essa ex ciclista professionista.
Secondo i media australiani, Hoskins è morta a causa di un incidente con un furgone davanti alla loro casa e, nonostante il trasferimento in ospedale, non è riuscita a sopravvivere. Rohan, che terminava il suo contratto con il Jumbo-Visma il 31 dicembre per iniziare la sua nuova fase come ciclista ritirato, è stato arrestato e accusato di aver ucciso sua moglie.
L’ex ciclista è stato rilasciato prima di comparire davanti al Tribunale dei Magistrati di Adelaide il prossimo marzo. Il corridore aveva già annunciato il suo ritiro dal ciclismo professionale ed era tornato nel suo paese dopo aver vissuto per diversi anni nel Principato di Andorra.
Ha ringraziato sua moglie per il suo sostegno con una lettera
Secondo i media locali, l’atleta è stato rilasciato su cauzione. La coppia aveva due figli. Lo scorso febbraio, Dennis ha annunciato che il 2023 sarebbe stato il suo ultimo anno nel ciclismo professionale. Lo ha fatto attraverso una lettera in cui ringraziava sua moglie Melissa per il suo sostegno.
“Grazie, Melissa Dennis, per avermi sostenuto durante la mia carriera professionale, creando i migliori figli che potessi desiderare. Ciclismo, mi hai dato molto e ti sarò eternamente grato. Ho ancora una lunga stagione davanti, ma sarà sicuramente l’ultima come professionista”.
L’australiano, specialista nella cronometro, si è fatto notare per la prima volta nel team BMC (2014-2019), squadra con cui ha vinto due tappe al Tour de France, al Giro d’Italia e alla Vuelta in Spagna, tre alla Giro della Svizzera e alla Tirreno-Adriatico e il suo primo titolo mondiale a cronometro nel 2018, che ha ripetuto l’anno successivo.
Nel BMC hanno persino cercato di fare di Dennis un ciclista per le grandi corse a tappe, ma non è mai esploso come tale e si è definito più come un uomo per le fughe in alcune tappe e per aiutare i suoi compagni.
Oltre a vincere per tre volte il campionato del mondo a cronometro, ha ottenuto il bronzo a Tokyo nella stessa specialità. Aveva anche diverse medaglie in prove su pista (argento a Londra 2012) sempre nella specialità dell’inseguimento a squadre.