Una delle più violente tempeste solari mai registrate colpì il pianeta Terra nell’anno 660 aC. E’ la conclusione alla quale sono arrivati i ricercatori sulla base delle tracce della tempesta conservata nei nuclei di ghiaccio e anelli degli alberi. Lo studio è stato pubblicato online l’11 marzo su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Quando il campo magnetico del sole si sposta, rilascia occasionalmente raffiche di particelle cariche nello spazio. Nelle tempeste solari più estreme, chiamate eventi del protone solare, queste particelle cariche sono drasticamente accelerate dalle interazioni con altre emissioni solari: brillamenti solari o espulsioni di massa coronale. Anche il campo magnetico protettivo della Terra non può deflettere correnti di particelle così veloci ed energiche. Le radiazioni sono particolarmente pericolose per la tecnologia moderna e gli astronauti.
Non è chiaro quanto siano comuni questi eventi estremi. Gli strumenti satellitari e terrestri li hanno rintracciati per circa 70 anni. Per guardare indietro nel tempo, i ricercatori cercano picchi di radionuclidi cosmogenici come il carbonio-14, registrati negli anelli degli alberi, o berillio-10 e cloro-36, conservati nelle carote di ghiaccio.
Nel 2017, gli scienziati hanno identificato un picco improvviso nel 14° anello di carbonio risalente al 660 aC circa che potrebbe indicare un evento del protone solare. Ma un picco di carbonio-14 può anche indicare una supernova o un brillamento solare.
Nel nuovo studio, i ricercatori guidati dal geologo Paschal O’Hare, e poi all’Università di Lund in Svezia, hanno esaminato due carote di ghiaccio della Groenlandia. O’Hare, adesso in Heathgate Resources di Adelaide, in Australia, e i suoi colleghi hanno trovato i picchi di berillio-10 e cloro-36 risalenti alla stessa epoca.
L’abbondanza relativa dei radionuclidi nel ghiaccio suggeriva che l’evento del 660 aC era circa 10 volte più potente di quello del 1956, la più forte tempesta solare registrata dagli attuali strumenti. L’unica tempesta solare conosciuta che rivaleggiava con il potere della vecchia tempesta si verificò nell’anno 774-775 dC, un evento registrato anche in anelli degli alberi e carote di ghiaccio.