Flight Risk: Mel Gibson ritorna alla regia con Mark Wahlberg, Michelle Dockery e Topher Grace

Flight Risk: il ritorno alla regia di Mel Gibson, con Mark Wahlberg, Michelle Dockery e Topher Grace

Flight Risk, il nuovo thriller diretto da Mel Gibson, segna il ritorno del regista e attore hollywoodiano dopo ben nove anni dall’uscita di Hacksaw Ridge, pellicola che nel 2016 gli valse una nomination all’Oscar come miglior regista. Seppur all’epoca si pensasse che questo sarebbe stato il punto di partenza di una nuova carriera da regista di grande successo, il cammino di Gibson non è mai decollato del tutto, portando infine alla realizzazione di Flight Risk, un film che, purtroppo, non raggiunge le aspettative.

Un thriller dinamico ma privo di profondità

La pellicola, che si sviluppa quasi interamente a bordo di una piccola avionetta, vede come protagonisti Mark Wahlberg, nel ruolo di un antagonista dall’intento letale, e Michelle Dockery, che interpreta una U.S. Marshal dal passato problematico. La trama ruota attorno alla tensione crescente tra i tre protagonisti, con un intrigante gioco psicologico che emerge quando si svela la pericolosa intenzione di uno dei personaggi di uccidere gli altri due. Sebbene la premessa del film sembri promettente, il risultato finale lascia un po’ a desiderare.

Il primo atto di Flight Risk è forse la parte più riuscita, con una costruzione dei personaggi che, pur non scendendo nei dettagli più complessi delle loro storie, getta le basi per la tensione che seguirà. La dinamica tra i protagonisti è ben definita, ma la sceneggiatura di Jared Rosenberg mostra i segni di una certa inesperienza, con un approccio che tende a semplificare eccessivamente le motivazioni dei personaggi, rendendo il conflitto tra i protagonisti troppo binario, senza sfumature.

La regia di Mel Gibson e le sue scelte stilistiche

Nonostante un copione debole, la regia di Mel Gibson riesce a dare una certa solidità al film. La sua esperienza dietro la macchina da presa permette di evitare la ripetitività e l’eccessiva spettacolarizzazione, mantenendo il ritmo e l’intensità nella narrazione. Gibson opta per un approccio più classico alla regia, evitando il sovraccarico visivo tipico di molte produzioni moderne. Il suo obiettivo principale è mantenere viva la tensione, elemento fondamentale in un thriller di questo tipo, sfruttando al meglio la location ridotta e il contesto claustrofobico dell’aereo.

Anche se la sceneggiatura tende a perdersi verso la fine, con il film che sembra ripetersi in un circolo vizioso, la regia riesce comunque a mantenere il livello di interesse abbastanza alto. Mark Wahlberg, nel ruolo del villain, offre una performance che aggiunge un pizzico di intensità al racconto, portando una certa vivacità in un film che altrimenti avrebbe rischiato di essere un semplice passatempo senza troppe pretese.

Un thriller con potenziale, ma poco memorabile

In conclusione, Flight Risk non riesce a lasciare un segno indelebile. Sebbene abbia alcuni aspetti positivi, come la regia di Gibson e la performance di Mark Wahlberg, la trama e il trattamento dei personaggi non vanno oltre una visione superficiale e prevedibile. La durata contenuta del film, che non supera gli 80 minuti, rende la visione meno gravosa, ma allo stesso tempo non permette di approfondire le tematiche o le dinamiche tra i protagonisti.

Per gli appassionati di thriller e per chi cerca un film che non richieda troppo impegno mentale, Flight Risk potrebbe rappresentare una visione divertente, ma non ci si aspettino grandi colpi di scena o una trama particolarmente innovativa. Seppur non sia una completa delusione, il film non sfrutta a pieno il potenziale di un regista del calibro di Mel Gibson, il cui ritorno dietro la macchina da presa sembrava promettere un’esperienza cinematografica più coinvolgente e memorabile.