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Declino delle pubblicazioni sui social: il futuro della Generazione Z e il concetto di “pubblica zero”

  • Cosa succede quando le persone smettono di pubblicare sui social?
  • È davvero finita l’era della condivisione online?
  • Come cambieranno le reti sociali?

Declino delle Pubblicazioni sui Social: Verso un Futuro con il “Pubblica Zero”

Negli ultimi vent’anni, le persone hanno condiviso un numero sempre maggiore di contenuti sui social media. Tuttavia, sembra che questa tendenza stia cambiando. Una recente indagine ha rivelato che quasi un terzo degli utenti delle reti sociali pubblica meno di quanto facesse un anno fa. Questo fenomeno è particolarmente evidente tra gli adulti appartenenti alla Generazione Z.

In un articolo della rivista New Yorker, il giornalista Kyle Chayka ha proposto l’idea di una possibile evoluzione delle reti sociali verso una fase che lui definisce “pubblica zero”, ovvero un punto in cui le persone normali non sentono più la necessità di condividere la propria vita nel mondo digitale.

L’evoluzione dei social: dalla connessione alla pubblicità

Questa riflessione è diventata ancora più evidente a livello personale. Se prima sui social media si vedevano immagini di vacanze o momenti familiari, ora sembra che il flusso di contenuti sia inondato da annunci pubblicitari, marchi e influencer che promuovono prodotti o commentano le ultime tendenze. Le reti sociali un tempo sembravano una fotocopia della vita sociale reale, ma oggi sembrano sempre più piattaforme dedicate esclusivamente alla distribuzione di contenuti.

Il cambiamento non è solo nelle abitudini degli utenti, ma anche nelle stesse piattaforme. Siti come TikTok e Instagram sono stati invasi da video verticali e algoritmi sempre più sofisticati, che guidano gli utenti verso contenuti a volte privi di significato personale.

Il futuro delle piattaforme sociali: più pubblicità, meno interazione

La domanda che nasce spontanea è: cosa succede alle nostre vite digitali quando i social media diventano sempre meno “sociali”? Per rispondere a questa domanda, ho intervistato Kyle Chayka, che ha recentemente pubblicato il libro Filterworld: How Algorithms Flattened Culture (“Il mondo filtrato: come gli algoritmi hanno appiattito la cultura”). La sua opinione è che i social network si siano trasformati in piattaforme focalizzate su contenuti mercificati, lontani dalle interazioni autentiche tra amici e familiari.

“Le piattaforme sono diventate meno sociali”, afferma Chayka. “Ora si tratta principalmente di aspirazioni di stile di vita, non di ciò che accade realmente nella vita delle persone. E questo rende i social meno significativi”.

L’evoluzione del contenuto: verso un mondo dominato dall’IA?

Quando si parla di come le aziende che gestiscono le reti sociali rispondono a questo cambiamento, Chayka sottolinea che i loro principali clienti sono gli annunciatori. Di conseguenza, il modello di business delle piattaforme si basa su una crescente pubblicità, non sulle interazioni personali. Inoltre, la tendenza a sostituire il contenuto umano con quello generato dall’IA è ormai una realtà. Meta, ad esempio, ha orientato il feed di Facebook e Instagram verso contenuti creati da algoritmi, che, pur essendo economici e infiniti, mancano di un valore autentico.

La fine della pubblicazione personale sui social?

Nonostante il crescente declino delle pubblicazioni personali, Chayka non esclude che ci sia un cambiamento in atto. In particolare, sostiene che Instagram e altre piattaforme stiano cercando di spostare l’interazione sociale verso i messaggi diretti e le conversazioni più intime tra amici. Questo fenomeno segna la fine della pubblicazione pubblica di contenuti, ma non la fine della comunicazione. Piuttosto, le interazioni si stanno concentrando in spazi più privati.

“Le persone stanno cercando una rete sociale più intima”, afferma Chayka. “Forse vedremo nuove applicazioni che risponderanno a questa esigenza, come una versione migliorata di WhatsApp o nuovi sistemi di gestione per i gruppi di amici.”

I giovani e la privacy: un cambiamento nei comportamenti

Una delle preoccupazioni principali riguardo alle nuove generazioni è la loro presunta mancanza di interesse per la privacy. Tuttavia, Chayka suggerisce che i giovani, dopo aver sperimentato gli svantaggi di una vita digitale completamente esposta, potrebbero preferire spazi più privati e selettivi. “Credo che, negli anni 2010, abbiamo imparato le conseguenze negative della sovraesposizione online”, spiega.

I casi di umiliazione pubblica e situazioni virali sono diventati esempi evidenti dei rischi associati alla diffusione eccessiva di contenuti personali.

Un futuro senza pubblicazioni pubbliche?

L’intervista prosegue con una riflessione più ampia sul futuro delle reti sociali. Se la tendenza al “pubblica zero” continua, potrebbe portare a un mondo in cui le persone smettono di pubblicare contenuti su piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok, preferendo interazioni più discrete e private.

“Non c’è più incentivo a pubblicare”, afferma Chayka. “Perché pubblicare un selfie o una foto del proprio colazione se non ottieni attenzione, non puoi raggiungere i tuoi amici e sei sommerso da contenuti distanti e irrilevanti?”

Verso un futuro più privato e intimo

Guardando al futuro, Chayka suggerisce che i social media potrebbero evolversi verso un’esperienza più passiva, simile alla televisione. Piattaforme come YouTube, TikTok e Netflix stanno già convergendo in un mix di audio, video e algoritmi. Tuttavia, prevede che la comunicazione sociale potrebbe spostarsi verso messaggi di testo o, forse, un ritorno alle interazioni faccia a faccia.

In definitiva, sembra che stiamo entrando in una nuova fase dei social media, in cui la pubblicazione di contenuti personali sta cedendo il passo a conversazioni più private e, forse, a un ritorno alla realtà. Questo potrebbe anche segnalare il superamento dell’era in cui tutti sentivano la necessità di condividere ogni dettaglio della propria vita.

Un mondo di social più privati

La crescente tendenza al “pubblica zero” potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui usiamo i social media. Sebbene l’interazione digitale non sparisca, si sposterà verso spazi più protetti e meno esposti. I social media del futuro potrebbero essere più intimi, meno invasi dalla pubblicità e più orientati a esperienze autentiche e personali.

In questo contesto, sarà interessante osservare come le piattaforme si adatteranno a questi cambiamenti e se nuovi spazi sociali emergeranno per soddisfare il bisogno di connessione autentica e privata.

Estrella Herrera

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