I mercati azionari statunitensi hanno chiuso il 12 marzo con un drastico calo tra il 9% e l’11%, nonostante le importanti misure di stimolo annunciate dalla Federal Reserve. Il tutto a poche ore da un altro crollo, quello dei futures di Wall Street a seguito dell’annuncio del presidente USA Donald Trump sulla sospensione dei voli aerei dall’Europa, tranne il Regno Unito, verso gli Stati Uniti, per impedire la diffusione della pandemia del coronavirus Covid-19.
Al momento della chiusura delle borse, l’indice Dow Jones Industrial Average è sceso di quasi il 10% (2.353 punti) a 21.197,90 punti. L’ultima volta in cui uno scenario così negativo è stato osservato più di 30 anni fa, durante il “Black Monday” del 1987.
Continuando la sua tendenza al ribasso, l’indice S&P 500 ha registrato un calo del 9,51% ed è rimasto a 2.741,38 punti. Il Nasdaq Composite, nel frattempo, è in calo del 9,43% (a 7.201,80 punti).
Il calo di giovedì è stato registrato nonostante la Federal Reserve Bank di New York abbia annunciato un aumento, fino a $ 500 miliardi, nel volume di riacquisto settimanale dei rapporti mensili e trimestrali a marzo.
L’annuncio è stato fatto a mezzogiorno, il che ha temporaneamente rallentato la tendenza al ribasso, tuttavia, alla fine della giornata tutti gli indici sono precipitati di nuovo.
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