L’impoverimento materiale ed educativo dei bambini in Italia, si accompagna anche ad un impoverimento “ambientale”. Mentre il dibattito mondiale si accende sull’impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta, i bambini e adolescenti italiani crescono in un paese in cui c’è sempre meno verde, con un aumento di 30.000 ettari di territorio cementificato dal 2012 al 2018.
Il 37% di dei minori si concentra in 14 grandi aree metropolitane, in ambienti non propriamente a misura di bambino, e in 1 città su 10 non si raggiunge la dotazione minima di verde pubblico di 9 metri quadri per abitante prevista dalla legge. Il fatto che ben il 44% dei bambini ed adolescenti italiani vada a scuola in macchina non stupisce, soprattutto se si considera che il rapporto tra ogni neonato che nasce in Italia e le macchine immatricolate nello stesso anno è di 1 a 4.
“In un paese che ha disinvestito sul suo capitale umano più prezioso, quello dei bambini e degli adolescenti, sono proprio i più giovani a chiedere a gran voce agli adulti di
“C’è un nesso che lega movimenti globali come Fridays for Future e le migliaia di gruppi di ragazze e ragazzi – tra questi, anche i ragazzi del movimento Sottosopra per Save the Children – che ogni giorno si impegnano per migliorare la qualità del loro ambiente di vita”.
“E’ una domanda volta a trasformare radicalmente l’attuale modello di sviluppo, restituendo ai più piccoli un pianeta sano e spazi per crescere e sviluppare le proprie potenzialità e il proprio futuro. Un pianeta che non sia più “vietato ai minori”, ma che li renda protagonisti di un cambiamento, sia a livello politico che culturale”.