Il secondo asteroide più vicino alla Terra, 433 Eros, scoperto nel 1989 dall’astronomo tedesco Carl Gustav Witt, potrebbe contenere un mistero da scoprire, secondo strane immagini scattate dalla sonda NEAR.
Il nuovo millennio ha reso l’Asteroide 433 Eros famoso grazie a una serie di immagini che ne hanno mostrato la superficie attorno al cratere lasciato dalla sonda, che aveva un diametro di 7,6 chilometri. Ma grazie alla navicella spaziale NEAR, costruita e gestita presso l’Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University di Laurel, nel Maryland, e lanciata nell’ambito del programma Discovery della NASA, che consisteva in missioni planetarie a basso costo, ha catturato strane immagini dell’asteroide.
Tra maggio e agosto 2000, la sonda ha orbitato attorno all’asteroide a un’altezza di 50 chilometri, nella cosiddetta ‘orbita bassa’. Quando è tornato sulla Terra il 1 maggio, ha portato con sé una strana immagine che può essere scaricata ancora oggi dal sito web della rivista di fotografia Jet Propulsion Laboratory. L’immagine mostra una misteriosa anomalia sulla superficie dell’asteroide che ha la forma di un ‘edificio’, o di una ‘macchina pesante’, stimata a misurare 45 metri.
Sul portale web si legge che l’insolita immagine è stata scattata ad un’altezza orbitale di 53 chilometri, mostra una scena larga circa 1,8 chilometri. Il paesaggio è segnato da diversi crateri e rocce che raggiungono gli 8 metri di larghezza. La grande roccia rettangolare nell’angolo in alto a destra è larga 45 metri.
O la NASA sta mentendo su strutture anomale nello spazio o sta succedendo qualcosa di strano là fuori. Una roccia perfettamente rettangolare è praticamente impossibile nelle condizioni nello spazio.
Alcuni teorici suggeriscono che si tratti di sonde spaziali aliene o addirittura di infrastrutture aliene. Non solo ha dimensioni maggiori di qualsiasi altra cosa, ma emette anche luce in un raggio di quasi 2 chilometri.
In molti si sono chiesti se sia stata una coincidenza che la NASA abbia scelto Eros come primo asteroide su cui atterrare. La sonda infatti è atterrata nel 2001, dopo un anno in orbita. Ciò ha permesso agli scienziati di identificare fino a 7.000 rocce di diametro superiore a 15 metri, la maggior parte create da impatti di un altro corpo celeste, che ha creato il cratere Schumacher.
È interessante notare che, mentre la sonda stava fotografando Eros, la fotocamera si è rotta improvvisamente quando la navicella è atterrata sulla superficie, impedendo di scattare immagini ravvicinate del cratere e delle anomalie.
La sonda potrebbe aver rilevato qualcosa che non avrebbe dovuto? Non sarebbe la prima volta che si stima che qualcosa di strano o di anomalie extraterrestri venga catturato al di fuori del nostro pianeta.
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