Venerdì 4 luglio, nelle prime ore del mattino, una violenta tempesta ha scaricato circa un piede (30 centimetri) di pioggia in poche ore sulla regione del Texas Hill Country. In soli 45 minuti, le acque hanno scavalcato le pendici e si sono riversate nel fiume Guadalupe, il quale è salito di oltre 8 metri, straripando dalle sue rive. Nel Kerr County, l’ondata di acqua ha travolto persone, abitazioni e infrastrutture, con un bilancio tragico di oltre 109 morti e 161 dispersi (dato ufficiale di questa mattina). Ma cosa ha causato un’alluvione così catastrofica?
La zona in questione è particolarmente vulnerabile ai fenomeni di alluvioni improvvise. Il Texas è infatti lo stato con il maggior numero di vittime causate da inondazioni negli Stati Uniti. Questo è parzialmente dovuto alla sua topografia collinare e al suolo semi-arido, che non riesce ad assorbire facilmente l’umidità. Come spiega Hatim Sharif, professore di ingegneria civile e ambientale all’Università del Texas di San Antonio, “L’acqua defluisce rapidamente e i ruscelli superficiali possono crescere velocemente”.
Le alluvioni improvvise sono un tipo di inondazione che si verifica solitamente dopo forti piogge. Caratterizzate da rapide e violente correnti che travolgono letti di fiumi, strade urbane o gole montane, queste inondazioni possono verificarsi in pochi minuti o in alcune ore di pioggia intensa, come descritto dal National Weather Service.
Il Texas, già ben noto per le sue inondazioni, ospita una zona soprannominata “Flash Flooding Alley”, una delle aree più vulnerabili a questo fenomeno. Daniel Swain, climatologo dell’Università della California di Los Angeles (UCLA), ha dichiarato a Live Science: “Tutti gli ingredienti erano presenti per una pioggia estremamente intensa”. Il fattore principale che ha innescato queste inondazioni è stato, secondo Swain, la quantità straordinaria di acqua. “Una tempesta di fulmini incessante è rimasta per ore sopra lo stesso bacino idrografico, propagandosi lentamente verso la zona alluvionata”, ha aggiunto.
Le tempeste tropicali, come quella che ha colpito vicino al Messico la settimana prima, hanno contribuito a immettere umidità e instabilità nell’atmosfera. Successivamente, un vento proveniente da est ha spinto questa aria satura verso l’entroterra, provocando il sollevamento dell’aria calda atmosferica. Questo fenomeno ha alimentato temporali intensi, che hanno causato piogge torrenziali a tassi estremi di circa 5-7 centimetri di pioggia all’ora, per diverse ore. Il risultato è stato un’alluvione improvvisa estremamente localizzata in un solo sistema fluviale del Texas.
Anche se i meteorologi possono identificare le condizioni che solitamente alimentano le alluvioni improvvise e le regioni più vulnerabili, prevedere esattamente dove e quando si verificheranno è molto difficile. Jess Neumann, geografo specializzato in gestione del rischio da alluvioni presso l’Università di Reading (Regno Unito), ha spiegato a Live Science: “È molto difficile prevedere piogge intense e alluvioni improvvise”. L’incertezza riguarda sempre la quantità esatta di pioggia, il luogo preciso in cui cadrà e come l’acqua si comporterà una volta raggiunto il terreno.
Nel caso del Texas, il National Weather Service ha emesso un avviso di alluvione improvvisa alle 1:26 del mattino, ora locale, di venerdì, seguito da un altro avviso alle 4:06 del mattino. Alcuni esperti hanno suggerito che i recenti tagli al personale della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che gestisce il National Weather Service, abbiano ostacolato le operazioni di sorveglianza prima dell’evento. Tuttavia, secondo Swain, le previsioni dell’ufficio meteo erano “buone come ci si poteva aspettare”. La vera criticità, ha aggiunto, è stata nella comunicazione del forecast e nel fallimento delle autorità locali nell’attuare un piano d’azione per proteggere la popolazione.
Con il riscaldamento globale, gli esperti avvertono che eventi di pioggia estrema, come quello che ha causato l’alluvione improvvisa in Texas, diventeranno sempre più frequenti. Un’atmosfera più calda è in grado di trattenere una maggiore quantità di vapore acqueo, che alla fine si riversa sulla Terra sotto forma di precipitazioni.
Secondo la legge termodinamica Clausius-Clapeyron, che descrive la relazione tra temperatura e pressione del vapore, ogni aumento di un grado Celsius della temperatura atmosferica aumenta la capacità dell’aria di contenere vapore acqueo del 7%. Tuttavia, Swain ha spiegato che per gli eventi di pioggia più estremi, come i temporali violenti, l’incremento potrebbe essere ancora maggiore, vicino al doppio.
Molte altre zone degli Stati Uniti, in particolare quelle del sud-est, presentano un rischio elevato di alluvioni improvvise a causa della loro geografia collinare e della vicinanza al Golfo del Messico. Swain ha aggiunto: “Quando si è in prossimità di una massa d’acqua eccezionalmente calda, è possibile che si formino sistemi temporaleschi che spingono rapidamente l’aria verso l’alto, creando atmosfere instabili. Ecco dove si possono verificare eventi come quello che ha colpito il Texas”.
In sintesi, il rischio di alluvioni improvvise continua a crescere, soprattutto nelle aree vulnerabili degli Stati Uniti, e la sfida più grande rimane quella di prevedere e comunicare in modo adeguato tali eventi estremi per prevenire tragedie future.
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