Google ha accettato di pagare 700 milioni di dollari e di fare diverse concessioni per risolvere le accuse secondo cui stava limitando la concorrenza contro il suo app store Android. I dettagli dell’accordo, raggiunto con i procuratori generali degli Stati Uniti a settembre, sono stati resi pubblici questo lunedì attraverso i documenti depositati presso la corte federale di San Francisco.
L’accordo include un fondo di risarcimento di 630 milioni di dollari per i consumatori statunitensi che secondo i procuratori generali dello stato sono stati danneggiati da un sistema di elaborazione dei pagamenti che ha causato un aumento dei prezzi per le transazioni digitali all’interno delle applicazioni scaricate dal Play Store.
Altri 70 milioni di dollari derivanti dalla transazione preliminare copriranno multe e altri costi che Google sarà costretta a pagare agli stati.
I pubblici ministeri hanno sostenuto che le commissioni di Google, che vanno dal 15 al 30% per gli acquisti in-app, hanno fatto salire i prezzi più alti di quanto sarebbero stati se ci fosse stato un mercato aperto per l’elaborazione dei pagamenti. Queste commissioni hanno generato miliardi di dollari di profitti annuali per Google.
Si prevede che i consumatori idonei a ricevere parte del fondo di compensazione verranno automaticamente informati delle opzioni disponibili per ricevere l’importo a cui hanno diritto.
Google ha inoltre accettato di apportare altre modifiche per rendere più semplice per i consumatori scaricare e installare app Android da siti diversi dal Play Store nei prossimi cinque anni. L’azienda si asterrà dal emettere così tanti avvisi di sicurezza o “schermi intimidatori” quando gli utenti si rivolgono a opzioni alternative.
I creatori di app Android avranno inoltre maggiore flessibilità per offrire alternative di pagamento agli utenti, senza essere costretti a elaborare i pagamenti automaticamente tramite il Play Store con il suo sistema di commissioni. Inoltre, potranno promuovere prezzi più bassi disponibili per i consumatori che scelgono la loro alternativa allo store di Google.
Possibile cambiamento nel panorama giuridico
Con la risoluzione pendente del giudice James Donato, che ha guidato il processo di Epic Games, il colosso della tecnologia si trova ad affrontare un possibile cambiamento nel panorama legale. L’adeguamento, che potrebbe ridefinire le operazioni del Play Store, avverrà il prossimo anno e richiede ancora l’approvazione dell’accordo di Google con gli Stati.
Inoltre, l’azienda deve affrontare un’importante battaglia legale che potrebbe avere profonde ripercussioni sul suo core business: il suo motore di ricerca, la chiave di un impero pubblicitario che genera più di 200 miliardi di dollari all’anno. Le discussioni conclusive sono previste per l’inizio di maggio a Washington DC.