Gli scienziati hanno suggerito che un misterioso paesaggio di superfici pianeggianti sotto il ghiaccio dell’Antartide potrebbe essere stato preservato grazie alla spessa copertura glaciale. Questa scoperta potrebbe fornire nuove informazioni cruciali sullo scioglimento dei ghiacci e sull’innalzamento del livello del mare.
Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che le antiche superfici pianeggianti sotto l’Antartide stanno influenzando direttamente il flusso del ghiaccio sciolto. La comprensione di questa interazione potrebbe migliorare le previsioni sul futuro del ghiaccio antartico e sul possibile aumento del livello del mare.
Secondo i ricercatori, l’Antartide era un continente verde circa 80 milioni di anni fa, ma col passare del tempo, la terraferma è stata ricoperta da una spessa coltre di ghiaccio. Questo spessore di ghiaccio, insieme al clima estremamente freddo e alla posizione remota dell’Antartide, ha reso difficile lo studio del paesaggio sotterraneo. La scoperta di questo antico paesaggio, datato a oltre 80 milioni di anni fa, è stata una vera e propria rivelazione.
Il Dr Guy Paxman, ricercatore della Royal Society presso l’Università di Durham, ha descritto il paesaggio sottostante come uno dei più misteriosi non solo della Terra, ma di tutti i pianeti rocciosi del nostro sistema solare. Neil Ross, coautore dello studio e professore di Geofisica Ambientale presso l’Università di Newcastle, ha dichiarato che da molto tempo i ricercatori sono affascinati dai frammenti di prove che suggerivano l’esistenza di questi paesaggi pianeggianti nascosti sotto il ghiaccio.
Gli scienziati hanno utilizzato immagini radar dettagliate per “guardare” sotto la spessa coltre di ghiaccio, osservando il paesaggio che giaceva sotto il ghiaccio da milioni di anni. Le immagini radar, che coprivano un’area di 3500 chilometri tra la Princess Elizabeth Land e la George V Land, hanno rivelato che circa il 40% della superficie esaminata presentava queste superfici pianeggianti.
Le immagini hanno mostrato che queste superfici si trovano in condizioni quasi perfette, il che suggerisce che la coltre di ghiaccio potrebbe averle preservate nel tempo. Il Dr Paxman ha sottolineato che, sebbene l’Antartide abbia subito un grande cambiamento climatico negli ultimi 34 milioni di anni, alcune zone di questo paesaggio potrebbero essere sopravvissute intatte, grazie proprio al ghiaccio che ha impedito l’erosione.
Un altro aspetto sorprendente della scoperta è il rapporto tra le superfici pianeggianti e il movimento del ghiaccio. Le immagini radar hanno mostrato che il ghiaccio sopra queste superfici si muove più lentamente rispetto ad altre aree vicine, suggerendo una connessione tra il paesaggio antico e il flusso del ghiaccio. In alcune zone, il ghiaccio si muoveva in modo significativamente più rapido, creando profondi solchi.
I ricercatori ritengono che le superfici pianeggianti potrebbero influenzare il movimento dei ghiacciai, agendo come barriere che indirizzano il ghiaccio verso le depressioni. Il professor Ross ha spiegato che comprendere come queste superfici si siano formate e come influenzano il movimento del ghiaccio potrebbe aiutare a comprendere meglio l’evoluzione della copertura glaciale dell’Antartide Orientale.
Le scoperte di questo team internazionale hanno implicazioni fondamentali per i modelli di predizione climatica. Gli scienziati suggeriscono che la comprensione di come queste superfici pianeggianti regolano il flusso del ghiaccio potrebbe essere cruciale per prevedere come il riscaldamento globale influenzerà la perdita di ghiaccio in Antartide e come ciò impatterà l’innalzamento del livello del mare.
Un riscaldamento maggiore potrebbe accelerare il scioglimento dei ghiacci, con un possibile aumento del livello del mare di 52 metri se l’intero continente antartico dovesse perdere il suo ghiaccio superficiale. Con il cambiamento climatico in corso, capire come le superfici pianeggianti influenzano la dinamica del ghiaccio potrebbe migliorare la previsione delle conseguenze future.
Per approfondire ulteriormente queste scoperte, il team di ricerca suggerisce che un possibile prossimo passo sarebbe quello di perforare il ghiaccio in Antartide per raccogliere campioni diretti dalle superfici pianeggianti. L’analisi di questi campioni, combinata con i dati sul movimento del ghiaccio, potrebbe migliorare i modelli informatici utilizzati per predire l’effetto del riscaldamento globale sull’Antartide. Ciò contribuirà agli sforzi globali per prepararsi alle conseguenze di un riscaldamento planetario crescente.
La ricerca, intitolata “Extensive fluvial surfaces at the East Antarctic margin have modulated ice-sheet evolution“, è stata pubblicata sulla rivista Nature Geoscience e segna un passo importante nella comprensione delle dinamiche climatiche dell’Antartide. Gli scienziati hanno dimostrato che la comprensione delle superfici pianeggianti e del loro impatto sul ghiaccio potrebbe essere fondamentale per prevedere l’innalzamento del livello del mare e le sfide climatiche future.
La scoperta offre nuove prospettive sul monitoraggio dei cambiamenti glaciali e apre la strada a studi futuri che potrebbero rivelare ancora più dettagli sul passato e sul futuro della nostra Antartide.
Fonte: Paxman, G.J.G., Jamieson, S.S.R., Ross, N. et al. Extensive fluvial surfaces at the East Antarctic margin have modulated ice-sheet evolution. Nat. Geosci. (2025). https://doi.org/10.1038/s41561-025-01734-z
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