Scienze / Ambiente

Scoperti funghi in fiore su Marte. Mistero in attesa di conferma dalla NASA

Secondo un gruppo di scienziati, una serie di immagini dalla superficie di Marte mostrano la presenza di funghi in fiore. Le immagini ottenute dai rover Curiosity e Opportunity sembrano mostrare la presenza di funghi che fioriscono sulla superficie di Marte. Lo afferma un gruppo di scienziati in uno studio che è stato appena pubblicato nella rivista Astrobiology and Space Science Reviews. La scoperta però deve ancora essere confermata dalla NASA.

La ricerca espone immagini incredibili che mostrano alghe, licheni, stuoie microbiche e funghi marziani. Questa prova fotografica delle forme di vita che crescono sul pianeta rosso, se confermata come tale, rivoluzionerebbe la nostra comprensione della vita extraterrestre.

La dottoressa Regina Dass, del dipartimento di microbiologia della School of Life Sciences, India, e coautore dello studio, ha dichiarato:

“Non ci sono forze geologiche o abiogeniche sulla Terra che possano produrre strutture sedimentarie, a centinaia, che hanno forme di funghi, steli e grappoli coperti da quelle che sembrano essere spore dalla superficie circostante”.

Alieni Giganti hanno vissuto in passato su Marte.

“In effetti, quindici esemplari fotografati dalla NASA crescono nel terreno marziano in soli tre giorni”, ha detto l’esperto. E anche se si ipotizza che le condizioni marziane per le colture siano meglio sottoterra, non si sa come questa potenziale vita, se lo fosse, potrebbe germogliare in superficie.

Il controverso studio non ha ancora superato l’esame approfondito da parte dei pari della comunità scientifica. Gli editori della rivista in cui è già stato pubblicato affermano che sei scienziati indipendenti e otto redattori senior sono stati consultati in precedenza. Solo tre di loro non erano d’accordo con i risultati.

Altri studiosi hanno proposto una spiegazione alternativa, dicendo che era più fattibile che quelli identificati come “funghi” fossero in realtà sferule di ematite (una forma di ossido di ferro), che erano già state rilevate e fotografate prima come prova del passato acquoso di Marte.

Tuttavia, la spiegazione alternativa è menzionata nello stesso studio pubblicato, facendo un confronto nel tentativo di confutarla e scartarla come tale. Ora dobbiamo solo aspettare che la scoperta sia confermata (o meno) dalla NASA. Cosa ne pensi? Commenta la notizia nella nostra pagina SpazioUFO su Facebook.

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