La compagnia americana di esplorazione oceanica Deep Sea Vision, con sede nella Carolina del Sud, afferma di aver ritrovato quello che sembra essere l’aereo della leggendaria pilota Amelia Earhart, scomparsa quasi 87 anni fa insieme al suo navigatore Fred Noonan, presumibilmente mentre volavano nelle vicinanze dell’Isola Howland, nell’Oceano Pacifico.
Ritrovato l’aereo di Amelia Earhart nell’Oceano Pacifico
L’azienda, che tra settembre e dicembre 2023 è riuscita a esplorare più di 8.300 chilometri quadrati di fondale oceanico con l’aiuto di un drone sottomarino Hugin, ha ottenuto immagini dai dati sonar a una profondità di 5000 metri di quello che sembra essere un aereo.
L’amministratore delegato della Deep Sea Vision, l’ex ufficiale dell’aeronautica americana Tony Romeo, è convinto che si tratti dell’aereo Lockheed 10-E Electra che la Earhart stava pilotando nel 1937 quando scomparve, a causa della particolare forma del velivolo a doppia coda.
La spedizione, composta da 16 persone e che ha richiesto un investimento di 11 milioni di dollari, è partita all’inizio di settembre con partenze di 36 ore ciascuna. Dopo un mese di ricerche, il sonar ha catturato un’immagine sfocata di un oggetto delle dimensioni e della forma di un aereo che si trova a 100 miglia a ovest dell’isola di Howland. Tuttavia, l’immagine è passata inosservata finché il team non l’ha incontrata di nuovo durante la scansione dei dati, dopo circa 90 giorni dall’inizio del viaggio.
La curatrice del dipartimento di aeronautica del National Air and Space Museum, Dorothy Cochrane, assicura che la posizione dell’immagine del sonar coincide approssimativamente con il luogo in cui gli esperti hanno concluso che Earhart potrebbe essersi schiantata.
Romeo mantiene segreto il luogo esatto del ritrovamento, anche se ha dichiarato di avere in programma una nuova spedizione per ottenere immagini più chiare del misterioso oggetto.
Per cercare di trovare l’aereo, Deep Sea Vision ha utilizzato la “teoria della linea di data”, suggerita per la prima volta nel 2010 dall’ex dipendente della NASA Liz Smith. Questa teoria postula che il navigatore di Earhart, Fred Noonan, si dimenticò di cambiare la data dal 3 luglio al 2 luglio 1937, mentre sorvolava la linea del cambio data internazionale durante il volo, causando un errore di calcolo nel loro percorso utilizzando le stelle celesti, volando a 96 chilometri di distanza. rotta verso ovest.
Romeo concluse che, dopo 17 ore di estenuante volo, era abbastanza plausibile che Noonan avesse potuto commettere un simile errore. La teoria e l’area descritte da Smith non erano mai state indagate fino ad ora. Allo stesso modo, la spedizione di Romeo coprì un territorio molto più vasto di tutte le ricerche precedenti messe insieme.
The hunt for Amelia Earhart.
Deep Sea Vision scanned more than 5,200 square miles of ocean floor with a 16-person crew and the Kongsberg Discovery HUGIN 6000 before finding what could be the legendary American aviator’s Lockheed 10-E Electra. pic.twitter.com/lkxZqUOmkV
— Deep Sea Vision (@DeepSeaVision) January 27, 2024
L’aereo di Amelia Earhart, scomparso il 2 luglio 1937 mentre cercava di fare il giro del mondo, avrebbe dovuto atterrare sull’isola di Howland, a metà strada tra l’Australia e le Hawaii, ma non lo fece mai. Nonostante le numerose ricerche effettuate, non furono mai trovate tracce certe dell’apparecchio e del suo equipaggio, che furono dichiarati morti nel gennaio 1939.
The Date Line Theory, developed by former NASA employee & amateur pilot, Liz Smith, suggests after 17hrs of flying Amelia Earhart’s navigator, Fred Noonan, didn’t turn from July 3 to July 2 as they crossed the International Date Line, creating a navigational error of 60 miles. pic.twitter.com/ANdkk55ph3
— Deep Sea Vision (@DeepSeaVision) January 29, 2024
La sua scomparsa è stata uno dei misteri più inquietanti della storia dell’aviazione, dando origine nel corso degli anni a innumerevoli teorie e spedizioni infruttuose. La convinzione più consolidata è che Earhart e Noonan abbiano finito il carburante vicino all’isola di Howland mentre completavano una delle ultime tappe del loro viaggio.
Guardate il video del Tighar (Group for Historic Aircraft Recovery):