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Prestiti: in calo quelli erogati a famiglie e imprese

Ancora brutte notizie dal fronte del credito al settore privato. Il nuovo report di Bankitalia ha fatto sapere che i prestiti alle imprese e alle famiglie italiano hanno fatto registrare l’ennesima flessione negativa segno che ancora molto c’è da fare per garantire una corretta circolazione del denaro. Nel mese di Gennaio i finanziamenti ai privati sono diminuiti di oltre 1,5 punti percentuali.

Quello che più preoccupa di questi dati è l’impatto che una scarsa erogazione del credito possa avere sull’intera economia del paese. Meno prestiti vengono erogati a famiglie e imprese e meno queste consumeranno acquistando prodotti e servizi che rimetterebbero in moto il ciclo economico.

Peccato, perchè come ricordato da http://www.mastercredito.com/ l’Ocse ha appena alzato le stime sul Pil del nostro paese scommettendo su una nuova fase positiva della nostra economia che vedrà, nel 2016, il momento della svolta con una crescita stimata intorno al +1,3%. Fase che, però, deve essere supportata anche dalle banche garantendo il giusto apporto di liquidità sul mercato.

Per comprendere meglio l’importanza del credito nel ciclo economico basti pensare ad un cerchio: se le banche erogano un prestito alle famiglie queste potranno acquistare di più (ristrutturare la casa, acquistare un’auto, acquistare mobili nuovi, ecc.) mettendo le aziende nella condizione di aumentare la produzione o l’erogazione di servizi. Tutto ciò si tradurrebbe in maggiori investimenti e maggiori assunzioni.

Insomma il cerchio si chiude solo se tutti gli attori in campo svolgono egregiamente il proprio lavoro. Questa ennesima contrazione dei prestiti, tra l’altro, non trova riscontro sulla convenienza visto che gli attuali tassi di interesse sono estremamente bassi rispetto a quanto non fossero solo qualche anno fa. Oggi molti istituti di credito riescono ad erogare prestiti personali con tassi di interesse sotto il 7%.

A questo va aggiunto che vi è la possibilità anche di acquistare beni e servizi e, grazie alle convenzioni tra aziende e banche, con tassi di interesse molto bassi (che in alcuni casi possono arrivare anche vicini allo 0). Insomma i presupposti per una lenta e graduale ripresa, come giustamente sottolineato dall’Ocse, ci sono tutti. Resta da capire se e quando si riuscirà a far ripartire seriamente il settore dei prestiti erogati a famiglie e imprese che, a nostro avviso, rimane un aspetto centrale.

Giovanni Fortunato

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