L’oro è il metallo più apprezzato della storia dell’umanità. Molto probabilmente è stato il primo metallo mai usato dalla specie umana (anche prima del rame), per la manifattura di ornamenti, gioielli e rituali. L’oro è stato a lungo considerato uno dei metalli più preziosi, e il suo valore è stato usato come base per le valute di molti stati (sistema noto come il Gold standard) in vari periodi storici.
Le prime monete furono d’oro e vennero coniate dal re Creso, sovrano della Lidia, nell’Asia Minore occidentale, dal 560 a.C. al 546 a.C.; in particolare l’oro della Lidia proveniva dalle miniere e dalla sabbia del fiume Pactolus. Allo stesso modo anche l’argento è molto apprezzato ed utilizzato. La prima produzione si orienta verso i vasi rituali e del convitto, e tutto il bacino del Mediterraneo vede lo sviluppo di una vera e propria arte che durerà per molti secoli, determinando una produzione ricchissima di manufatti d’argento, giunti in parte sino a noi.
I giacimenti d’oro e d’argento dell’Anatolia, sfruttati già dal III millennio a.C., la perizia dell’artigiano sumero, le tecniche di lavorazione mesopotamiche, le spedizioni organizzate da Re Salomone con i Fenici, fanno conoscere all’argento – dopo l’VIII secolo a.C. – una diffusione enorme. I Fenici, ed in seguito gli Etruschi, realizzarono pregevoli manufatti come fibule, speroni, diademi e collane, e con i Romani la produzione di oggetti d’argento conosce un’ulteriore accelerazione, accompagnata da successi in campo militare e dalla imposizione di tributi alle popolazioni vinte espressi in argento.
Per valutare l’oro bisogna stabilire il numero dei carati di ogni pezzo. Per farlo è necessario trovare il timbro, un numero inciso sul gioiello e circondato da un rombo che indica la quantità di oro presente nell’oggetto. Nel caso le cifre siano illeggibili, è consigliabile far valutare l’oro da un orafo di fiducia, in grado con un test chimico specifico di capire se si tratta di oggetti realmente in oro o solamente placcati.
Quando si parla di argento usato, spesso si fatica a capirne la quotazione. Così come accade per l’oro, anche l’argento usato ha una sua quotazione e questa viene definita dall’andamento generale delle Borse Valori internazionali. Nelle quotazioni dell’argento usato si tengono in conto quelle che sono le richieste di compravendita di suddetto metallo e, in base a questo, cambia la quotazione (il discorso non vale solo per l’argento, ma anche per l’oro).
La quotazione varia di giorno in giorno ed è per questo che si deve controllare prima di decidere se vendere, o meno, il proprio metallo prezioso. Per valutare un gioiello in argento due sono fondamentalmente i fattori da tenere in considerazione, il la quotazione dell’argento in borsa e la percentuale contenuta nell’oggetto (oltre al peso complessivo dello stesso naturalmente).
Per calcolare quanto vale e il prezzo dell’argento usato di un oggetto che volete vendere dovete quindi prendere la quotazione di oggi, moltiplicare per il titolo (835, 900 ecc.) dell’oggetto e poi dividere per mille. Quello sarà il prezzo al grammo dell’argento di quell’oggetto, a questo punto moltiplicate per il peso in grammi dell’oggetto in questione e il gioco è fatto.
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