Partite dalla Terra nel 1977, le sonde spaziali gemelle Voyager sono la missione più longeva della NASA e le uniche navicelle spaziali ad aver esplorato lo spazio interstellare. Le due sonde Voyager della NASA sono diventate, in un certo senso, capsule del tempo del loro tempo… Portano ciascuna un registratore a otto tracce per registrare i dati, hanno una memoria circa 3 milioni di volte inferiore rispetto ai telefoni cellulari moderni e trasmettono dati circa 38.000 volte più lento di una connessione Internet 5G. I ricercatori, alcuni dei quali più giovani delle due sonde spaziali lontane, stanno combinando le osservazioni Voyager con i dati di missioni più recenti per ottenere una comprensione più completa del nostro Sole e di come l’eliosfera interagisce con lo spazio interstellare.
Voyager 2 è stato lanciato il 20 agosto 1977, seguito da Voyager 1 il 5 settembre. Entrambe le sonde hanno viaggiato su Giove e Saturno, con la Voyager 1 che volava più velocemente e arrivava per prima. Voyager 2 è diventata anche la prima e unica navicella spaziale a sorvolare Urano e Nettuno, offrendo all’umanità viste straordinarie di questi mondi lontani e rivelando dati su di loro.
La Terra vista dall’esterno del sistema planetario, cioè da più lontano dal Sole del più lontano da esso di tutti i pianeti del nostro sistema solare. La foto è stata scattata da Voyager 1 nel 1990. La foto è stata scattata prima che la Terra fosse decisamente indietro, troppo lontana per essere vista. Oggi, Voyager 1 viaggia attraverso lo spazio interstellare.
Nella foto di copertina (NASA JPL / Caltech / Kevin M. Gill / Candy Hansen / William Kosmann), la Terra è il pixel luminoso. Lasciandola nel 2012 ed entrando nello spazio interstellare, Voyager 1 ha scoperto che l’eliosfera blocca il 70% dei raggi cosmici, o particelle energetiche create dall’esplosione di stelle. Voyager 2, dopo aver completato le sue esplorazioni planetarie, ha anche proseguito fino al bordo dell’eliosfera, uscendo nello spazio interstellare nel 2018. Ogni Voyager riceve energia per i suoi sistemi di bordo da un generatore termoelettrico di radioisotopi contenente plutonio, che emette calore che viene convertito in elettricità.
Oggi, mentre entrambi i Voyager esplorano lo spazio interstellare, stanno fornendo all’umanità osservazioni dirette del vasto territorio mai visitato prima da nessun veicolo spaziale umano che sia lo spazio interstellare.