Un nuovo mistero si aggiunge agli innumerevoli che ancora avvolgono il nostro pianeta. Mentre le placche tettoniche si muovono e si mettono una sotto l’altra, trascinano nel processo più acqua nella Terra di quanto si pensasse in precedenza. E’ la nuova è sorprendente scoperta emersa durante un nuovo studio condotto da specialisti della Washington University di San Luis (Missouri, Stati Uniti) e pubblicato sulla rivista Nature.
I ricercatori in geologia hanno utilizzato i dati raccolti da vari sensori sismici installati a 11 mila metri sotto il mare nella Fossa delle Marianne, la parte più profonda degli oceani. In quella parte del Pacifico occidentale i dispositivi hanno rilevato terremoti e i loro echi, che corrono lungo la crosta terrestre.
Dopo aver registrato la decelerazione degli echi nella crosta e tenuto conto di dati come temperature e pressione, questi scienziati hanno calcolato che ogni anno 3000 milioni di teragrammi d’acqua vengono persi nella crosta e nel mantello. L’acqua che penetra all’interno della Terra dovrebbe riapparire sulla superficie e di solito lo fa sotto forma di eruzioni vulcaniche. Tuttavia, questo calcolo è tre volte superiore rispetto alle previsioni che erano state fatte in precedenza ed è inferiore alla quantità di magma che si ritiene espella i crateri.
Poiché queste stime differiscono, i ricercatori non riscono ancora a capire il modo in cui l’acqua si muove all’interno della Terra. Una affermazione che viene evidenziata su Live Science.